Fare il replay aiuta a focalizzare particolari importanti che in un primo momento sfuggono alla nostra distratta attenzione. A volte rileggere brani già letti è come riguardare un vecchio album di fotografie o un filmino che ha caratterizzato la nostra infanzia…Sono andata a ripescare il post “Sguardi”, che io stessa ho lasciato in Clear nuance il 25 giugno 2008…
Ho letto e riletto le mie parole, che trovo ogni volta un po’ strane... un po’ mi spaventano, è come se quei concetti e quei pensieri durante il passaggio da me alla scrittura subiscano una mutazione o una metamorfosi anomala, assumendo le caratteristiche di un’altra identità o di un’altra persona. Arrivo a sfiorare quasi la sensazione di non riconoscermi attraverso le parole scritte da me stessa!
Nel "lavoro" di replay ho cercato soprattutto di affinare l’attenzione per migliorare il contatto e riflettere attraverso i commenti e le emozioni di Franca, Paola R., Giulietta(SS), Michele, Katy, Giulia & Roberto che hanno voluto regalare con generosità, rispecchiandosi in quel preciso contesto. Con gioia e stupore ritrovo oggi, grazie a loro, il filo originario del mio esserci anche oggi attraverso questo blog, fortemente voluto dal caro Ghost… Finalmente si apre un altro luminoso varco, scopro nuove perle preziose perse durante quel particolare "tirocinio" e nella "conduzione" di quel favoloso blog, rivaluto nuovi spunti e strategie per affinare il mio sguardo fuori e lontano da me stessa!
Attraverso le loro parole ritrovo le mie : “Sappiamo guardare negli occhi l’emozione?”, “Annego ipnotizzata nello sguardo del bimbo ed è dolce naufragare in questo mare”, “Forse ciò che mi fa paura è leggere l’assenza della speranza nelle persone”, “Può accadere. Un secondo. Due sguardi che si specchiano in un attimo di reciproca lettura-scrittura e, indelebile, permane la traccia di un incontro”, “Lo sguardo che più mi inquieta è quello che non vedo: il mio sguardo visto dagli altri”, “Purtroppo c’è anche chi male interpreta uno sguardo…e io ne approfitto”.
Spesso, travolti da un miliardo di situazioni, siamo in grado di vedere solo il nostro sguardo egocentrico e ahimè, infantile…proiettato egoisticamente dentro noi stessi, diventando incapaci di scoprire e soffermarci sulla bellezza dello sguardo di chi ci circonda e aspetta da noi un semplice ma efficace e grande segnale : capire se ci siamo oppure no.
Ho letto e riletto le mie parole, che trovo ogni volta un po’ strane... un po’ mi spaventano, è come se quei concetti e quei pensieri durante il passaggio da me alla scrittura subiscano una mutazione o una metamorfosi anomala, assumendo le caratteristiche di un’altra identità o di un’altra persona. Arrivo a sfiorare quasi la sensazione di non riconoscermi attraverso le parole scritte da me stessa!
Nel "lavoro" di replay ho cercato soprattutto di affinare l’attenzione per migliorare il contatto e riflettere attraverso i commenti e le emozioni di Franca, Paola R., Giulietta(SS), Michele, Katy, Giulia & Roberto che hanno voluto regalare con generosità, rispecchiandosi in quel preciso contesto. Con gioia e stupore ritrovo oggi, grazie a loro, il filo originario del mio esserci anche oggi attraverso questo blog, fortemente voluto dal caro Ghost… Finalmente si apre un altro luminoso varco, scopro nuove perle preziose perse durante quel particolare "tirocinio" e nella "conduzione" di quel favoloso blog, rivaluto nuovi spunti e strategie per affinare il mio sguardo fuori e lontano da me stessa!
Attraverso le loro parole ritrovo le mie : “Sappiamo guardare negli occhi l’emozione?”, “Annego ipnotizzata nello sguardo del bimbo ed è dolce naufragare in questo mare”, “Forse ciò che mi fa paura è leggere l’assenza della speranza nelle persone”, “Può accadere. Un secondo. Due sguardi che si specchiano in un attimo di reciproca lettura-scrittura e, indelebile, permane la traccia di un incontro”, “Lo sguardo che più mi inquieta è quello che non vedo: il mio sguardo visto dagli altri”, “Purtroppo c’è anche chi male interpreta uno sguardo…e io ne approfitto”.
Spesso, travolti da un miliardo di situazioni, siamo in grado di vedere solo il nostro sguardo egocentrico e ahimè, infantile…proiettato egoisticamente dentro noi stessi, diventando incapaci di scoprire e soffermarci sulla bellezza dello sguardo di chi ci circonda e aspetta da noi un semplice ma efficace e grande segnale : capire se ci siamo oppure no.
9 commenti:
Grazie Miriam, ho letto ora il tuo commento nel blog di metrica che gestisco. Ci sono altre foto nel tuo blog che mi attirano, se riesco a scriverci qualcosa ti avviso.
Intanto un abbraccio
Eufemia
http://eufemiag.splinder.com
Sempre di corsa cara Eufemia? Perchè non ti fermi un pochino e ci conosciamo meglio? Mi piacerebbe incontrare il tuo parere riguardo ai post che "butto giù"... Mi fa piacere sapere che le foto (prelevate come facciamo tutti dal web)siano di stimolo alla tua creatività, ma ripeto, per me rimane di fondamentale importanza lo scambio reciproco! Sei d'accordo con me?
Naturalmente ricambio l'abbraccio graditissimo!A presto Eufemia...
E' un momento della mia vita che ho poca voglia di scrivere ma,voglio dirti che leggo sempre il Tuo Blog perchè lo trovo interessante.Scrivi molto bene e trovo veramente belle e pertinenti le immagini che accompagnano i Post.Le immagini stimolano sempre la mia fantasia, in modo particolare quelle che hanno come soggetti i bambini e gli animali.Vorrà dire che mi è più facile guardare che leggere?
Intravedo un velo di malinconia, che succede nonnina? Su, dai coraggio...un po' di entusiasmo e un sorriso in più e vedrai che tutto avrà colori più belli e luminosi!
Grazie di vero cuore per i complimenti, ma forse sei troppo buona...Quanto alle immagini rispecchiano molte emozioni che vorrei comunicarvi, attraverso le parole; fa un immenso piacere constatare che anche per te siano di stimolo alla tua fantasia.
Niente paura, presto arriveranno altre immagini che riguardano i bambini ma anche i nonni! Ho in mente di parlare di emozioni legate alla vicinanza dei nostri amici animali, ma rischio di togliere la sorpresa...
Bacioni e a presto...
Fare replay con le parole scritte in un libro o con le immagini di un film caro o riascoltando ancora una volta una musica particolare... Sai quante volte, cara Miriam. E' un po' come giocare con i ricordi, farli riandare nel teatrino della nostra mente, riassaporandone il gusto e l'odore. Non ci possiamo sottrarre a tutto questo. Sai, amica mia, io non credo a quelli che ti dicono convinti che non ritornerebbero mai indietro, che non tornerebbero mai bambini, che non... Sono falsità, dette spesso per mostrarsi forti e duri e protetti... E CHE PALLE! Ma le persone vere, che vogliono piangere, ridere, gioire e ammettono di sentirsi bene a farlo dove sono? Possibile che debbano esserci in giro più stereotipi che persone...?
Mi piaccio molte cose che scrivi e molte le sento mie! Un bacio!
@Marcus
Se devo essere sincera non so dare una risposta alla tua domanda, forse molti hanno la paura di "rompersi" mettendosi in discussione e preferiscono rimanere chiusi dentro loro stessi.
Non sempre è un processo così immediato e istantaneao quello di fare "replay" con le situazioni della vita come anche rileggere un libro o ripercorrere vecchi fantasmi nascosti nei ricordi e custoditi tra le pagine ingiallite di album di fotografie o rivivere emozioni di tenerezza e rimpianto riguardando i filmini di quando siamo stati bambini o semplicemente andare a rileggere vecchi post e vecchi commenti e chiedersi se lo stato d'animo che ha alimentato quel fluire di pensieri e parole ancora ti appartiene e se guardando il tutto riesci a sorridere e dire a te stesso "è stata una tappa(forse)evolutiva di quel determinato periodo e oggi ti senti più forte e consapevole di te stesso.
Non posso affermare che si tratta di falsità, sarebbe riduttivo, anche perchè tutti , bene o male abbiamo sperimentato la voglia di scappare dalle nostre emozioni, soprattutto da quelle dolorose.
Ciao e alla prossima!
miriam
carino, un pò troppo indietro nelle pagine web. Sergio Trento cons. gelatotrentino@ email.it
@Anonimo(Sergio Trento)
Benvenuto nel mio blog, grazie per la visita, ciao, a presto!
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