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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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venerdì 25 settembre 2009

Settembre

Ci siamo, è giunto il tempo per quel mare affinchè taccia e plachi la sua voce, la sua rabbia e le sue domande, il mio sguardo è ancora incredulo per la velocità della sua trasformazione, tutto appare ora immerso in uno scenario diverso, quasi stravolto e mutato a cominciare dai colori al rumore, la luce avvolge ogni cosa con sfumature differenti, persino il profumo della sabbia umida è più persistente e pungente, il movimento lento e pacato delle sue onde appaiono come fluttuanti melodie che si muovono in un'armonia ritrovata e persa nei tempi precedenti .
Settembre giunge a termine e tra non molto saluta il suo mare e dà il benvenuto al nuovo scenario, perchè puntuale si accinge ad indossare abiti dai riflessi più cupi e introversi, ama adornarsi di nuove conchiglie e stelle per far sognare chi crede ancora nella vita, in lontananza volano liberi senza alcun vincolo i gabbiani, stridono e si rincorrono nella ricerca affannosa di cibo e io ripercorro e lascio scorrere gli ultimi ricordi, tutti uno ad uno, evitando e sorvolando su quelli dolorosi, come quando si schivano le onde e gli spruzzi marini perchè la temperatura dell'acqua è troppo fredda e non invoglia al contatto, scanso e allontano gli abissi freddi mentre ricerco la mia nuova luce e un nuovo percorso lungo l'orizzonte, ancora incerto e nascosto, in questo nuovo mare di Settembre che si presenta come palcoscenico e preludio di una nuova stagione, alleato e ispiratore di nuove sensazioni, inizio di un'Autunno tuttavia capriccioso e già fin troppo piovoso, cerco e guardo lontano per ritrovare me stessa e forse comincio a scorgerla! Forse è lei cioè io.

domenica 20 settembre 2009

Un minuto di silenzio!

La preghiera, che è il canto del cuore,
giunge alle orecchie di Dio
anche se confusa in mezzo alle grida
e ai lamenti di migliaia di voci.


(Kahlil Gibran)
Un abbraccio ai nostri ragazzi uccisi a Kabul!

venerdì 18 settembre 2009

Preghiera indiana

Dovrei scrivere un post ma non so da che parte iniziare...sono confusa e condizionata tristemente per la notizia dell'attentato di ieri a Kabul ma non parlerò del mio punto di vista sulla scelta politica che è stata presa, non entro volutamente nella polemica e nella condanna di una simile decisione anche perchè purtroppo non servirà a ridarci i nostri ragazzi morti in quella terra martoriata e straniera.
Rifletto sullo stato d'animo che accompagna questi momenti tragici che ci vede ancora una volta impotenti e inutili spettatori, dove interrogarsi sul perchè e sul senso di simili sciagure dettate dall'odio da parte di altri esseri umani, non dà nessuna risposta nè sentimenti di pace e speranza, ma solo e unicamente rabbia, straziante dolore e terribile scoraggiamento. Purtroppo non è la prima tragedia, non si può continuare ad assistere a simili strazi senza sentirsi lacerare l'anima; siamo ormai affamati di giustizia e pace, sempre di più ne abbiamo immensamente bisogno per continuare a vivere su questo nostro pianeta.
"Spiritualità" è la nuova "etichetta" che oggi inauguro con questa immagine dove è riportata una preghiera indiana, mentre in sottofondo ascolto musica new age che mi trasporta lontano in una dimensione quasi ancestrale, dove ricerco un po' di pace attraverso le note musicali dolci e coinvolgenti, dove quei suoni e quegli echi sembrano andati persi e divenuti elementi sconosciuti al nostro Tempo odierno, troppo chiassoso e litigioso, irascibile e violento, aggressivo e intollerante, discriminatorio e caratterizzato dal pregiudizio e dall'ignoranza, dove amare e rispettare il prossimo diventa sempre di più un'utopia, qualcosa da ripudiare dalla quotidianità perchè si va ormai irrimediabilmente contro-natura e contro chi è "diverso" o chi opera per la pace.
Un flauto suona, si sente l'eco ed il gorgoglio di un ruscello, il vento abbraccia la musicalità della natura con cinguettii e fruscii di foglie, probabilmente ci sono altri abitanti di quel mondo ma sono ancora qui a meditare sulla parola "Spiritualità"...
Ma esiste una spiritualità?
Mai come in questo tempo ricerco il suo linguaggio, mi pongo diverse domande ma spesso non so dare risposte nè trovo la strada per razionalizzare qualcosa che non ha niente a che vedere con la razionalità!
Perchè si muore ingiustamente e in modo così atroce? Ha senso l'odio e la cattiveria che regna tra gli uomini? Cosa spinge ad uccidere i propri simili? Vite e sogni spezzati per sempre, perchè?
Mi chiedo se la spiritualità può consolare e alleviare il dolore di quei familiari...Io come avrei reagito al posto loro? Non oso pensarci...
La preghiera indiana dice parole efficaci, trovare la forza per accettare le cose che non posso cambiare...ne farò il mio canto di speranza pensando a quei ragazzi che non ci sono più e ai loro cari!

venerdì 11 settembre 2009

Mare, mare...

Un'immagine che parla, una ragazza seduta in riva al mare guarda e ascolta assorta nei suoi pensieri, la voce del mare, con quel gesto, lei come me, rinnova il legame indissolubile col mare, un patto antico d'amore e di reciproca fedeltà! A fine giornata è bello ritrovarsi col proprio mare, per fare ancora una volta un'attenta valutazione degli eventi, tirare le somme e riconoscersi come parte integrante dell'Universo!
Negli ultimi giorni di ferie ho fatto un po' di pulizia, ho buttato i brutti ricordi in fondo a quel mare come fossero inutili sassolini ingombranti, li ho lasciati cadere uno ad uno senza alcun rimpianto per la loro sorte, gli abissi si son ripresi quello che era più giusto, perciò ringrazio quel mare che mi ha tenuta compagnia e scaldato il cuore, allontanando la paura di non farcela e di sbagliare.
Sono consapevole che parlare ancora una volta del "mio mare" non è un fatto nuovo per chi con costanza e pazienza, amicizia e simpatia mi segue attraverso le pagine spiegazzate e sgualcite di questo mio blog. Più volte ho raccontato in altri post di questo mio amore travolgente per il mare che sfrutto come metafora per sviscerare le mie emozioni più buie legate al riflettere intricato e complesso di una parte di me che soffre ma che sa anche gioire, ma cos'è questo pulsare di pensieri che s'intrecciano in un caotico groviglio? Dove abitano? Nella mente, nell'anima o nel cuore, nell'inconscio o nella realtà? Nel presente o forse sono già nel futuro?
In quella distesa ci sono frammenti di me che percepiscono la bellezza della vita, ci sono le esperienze, i ricordi, il passato che s'unisce col presente, ci sono i sogni e le speranze, i desideri , l'amore per la giustizia e per i sentimenti semplici e genuini, il rispetto per la verità e la lotta per conseguirla sempre, anche a costo di vivere in continuo flusso controcorrente, contro ogni moda e ogni compromesso di circostanza, ci sono gocce di amore prezioso che raccolgo da ogni esperienza e contatto con le persone e i bambini che incontro nel mio quotidiano fino a commuovermi e che poi lasciano in bocca un retrogusto amarognolo di malinconica nostalgia misto a tenerezza infinita per chi mi permette di entrare nella loro vita gratuitamente senza complicazioni, semplicemente così come sono per quello che sono, nel bene e nel male, con pregi e difetti (tanti) e con tanta voglia di dolcezza da donare a tutti.
Mi ripeto ancora una volta, si, forse annoio e chiedo scusa, per qualcuno sono nauseante (mi spiace) ma ho voglia, una grande voglia di raccontare fino allo sfinimento quanto amo le sensazioni che il mare, questo mio mare mi trasmette, basta guardarlo mentre muta i suoi colori dal tramonto fino all'imbrunire della notte fino a quando scompare l'orizzonte marino e diventa un tutt'uno col nero-blu della sera che avvolge tutto quello che incontra come un gran mantello che scende dal cielo per proteggere e aver cura di ogni essere vivente, me compresa, fortunata e forse ingrata spettatrice di questo magico scenario che miracolosamente si ripete davanti ai miei occhi incantati, che come una bambina non riescono a staccarsi da quella magia ma resta in religioso silenzio ad ascoltare quella voce e la sua melodia che non finisce mai di stupirmi e stringermi la mano soprattutto nei momenti di grande prova, mi sostiene e mi fa sentire viva!