In casa, tra i ripiani di uno scaffale c' è un vecchio ma comunque attuale vocabolario della lingua Italiana, per intenderci uno Zingarelli del 1954 (35° ristampa....). Le pagine sono fortemente ingiallite ed emanano il profumo della carta antica, vissuta dal tempo; sfoglio seguendo l'ordine alfabetico per trovare il significato della parola "misura." La scrittura è molto piccola ma ecco ci sono, dice: "Strumento per misurare, estensione, spazio, capacità./unità di-,Quantità nota che serve al confronto con tutte le altre: nel sistema decimale, il metro./itinerarie: metro, chilometro;/di volume: metro-cubo, catasta..../di capacità, per liquidi e aridi: litro; ettolitro..../alla -di capacità può servire il peso: 1 chilogrammo di acqua è uguale a 1 litro/Pesi e misure/Verificatore dei pesi e delle misure/Giudicare con parzialità/del tempo: ora e minuti; giorno, mese,ecc./Effetto del misurare: quantità, grandezza, altezza, lunghezza..." Ecc., ecc.
Esistono anche tanti altri parametri per definire il concetto di misura, e non mi riferisco ai centimetri o ai litri o ai metri-cubi, bensì alla misura che noi esseri umani adottiamo per rapportarci (o se preferite misurarci), nei confronti dello spazio che ci circonda nei vari ambiti: sociale, familiare e lavorativo; spesso optiamo verso determinate valutazioni in base ai condizionamenti esterni piuttosto che prestare attenzione alla realtà che abbiamo dinnanzi .
In altri casi ci proiettiamo fino allo spasimo per arrivare al raggiungimento della nostra affermazione personale e/o successo, perdendo di vista o ignorando la dimensione del nostro egoismo, dimenticando che la misura che ci umanizza è fatta soprattutto di solidarietà e condivisione con i nostri simili!
Naturalmente ognuno di noi ha uno spirito di adattamento diverso e si colloca tanto meglio nello spazio sociale se ha raggiunto e compreso qual'è il suo spazio vitale, tenendo conto del proprio modo di essere, pensare, sognare, idealizzare, concettualizzare....Ci sono inoltre le componenti caratteriali e le componenti educative, i condizionamenti interni ed esterni e, ciliegina sulla torta.. (si fa per dire....) ci sono anche e soprattutto le componenti emozionali, che spesso confondono le idee!
L'ideale sarebbe riuscire ad avere una misura "equilibrata" per vivere in modo sereno e appagante. Mi spiace deludervi ma non credo che ci siano ricette magiche (io non l'ho ancora trovata), non credo neanche ai tanti che c' insegnano qual'è la misura equilibrata per eccellenza o propongono una via piuttosto che un'altra. Io francamente preferisco pensare (per assurdo ma non tanto....) che uno "squilibrato" sia più felice di uno che invece si ritiene equilibrato. Credo che la famosa ricetta dobbiamo cercarla-costruirla-coltivarla giorno dopo giorno dentro di noi, lavoro lungo e faticoso, quasi utopico ma unica e vera strada per raggiungere la consapevolezza e la fiducia, accogliendo anche le sconfitte e le delusioni. Dopo di che possiamo anche scegliere di essere quello che vogliamo, anche di non avere le famose " mezze-misure", quelle che, per intenderci, la gente dice che ti salvano da questa o quella situazione....rischiando magari di andare contro-corrente ma rimanendo coerenti col nostro "io". C' è molto da lavorare....e io ne so qualcosa...
Esistono anche tanti altri parametri per definire il concetto di misura, e non mi riferisco ai centimetri o ai litri o ai metri-cubi, bensì alla misura che noi esseri umani adottiamo per rapportarci (o se preferite misurarci), nei confronti dello spazio che ci circonda nei vari ambiti: sociale, familiare e lavorativo; spesso optiamo verso determinate valutazioni in base ai condizionamenti esterni piuttosto che prestare attenzione alla realtà che abbiamo dinnanzi .
In altri casi ci proiettiamo fino allo spasimo per arrivare al raggiungimento della nostra affermazione personale e/o successo, perdendo di vista o ignorando la dimensione del nostro egoismo, dimenticando che la misura che ci umanizza è fatta soprattutto di solidarietà e condivisione con i nostri simili!
Naturalmente ognuno di noi ha uno spirito di adattamento diverso e si colloca tanto meglio nello spazio sociale se ha raggiunto e compreso qual'è il suo spazio vitale, tenendo conto del proprio modo di essere, pensare, sognare, idealizzare, concettualizzare....Ci sono inoltre le componenti caratteriali e le componenti educative, i condizionamenti interni ed esterni e, ciliegina sulla torta.. (si fa per dire....) ci sono anche e soprattutto le componenti emozionali, che spesso confondono le idee!
L'ideale sarebbe riuscire ad avere una misura "equilibrata" per vivere in modo sereno e appagante. Mi spiace deludervi ma non credo che ci siano ricette magiche (io non l'ho ancora trovata), non credo neanche ai tanti che c' insegnano qual'è la misura equilibrata per eccellenza o propongono una via piuttosto che un'altra. Io francamente preferisco pensare (per assurdo ma non tanto....) che uno "squilibrato" sia più felice di uno che invece si ritiene equilibrato. Credo che la famosa ricetta dobbiamo cercarla-costruirla-coltivarla giorno dopo giorno dentro di noi, lavoro lungo e faticoso, quasi utopico ma unica e vera strada per raggiungere la consapevolezza e la fiducia, accogliendo anche le sconfitte e le delusioni. Dopo di che possiamo anche scegliere di essere quello che vogliamo, anche di non avere le famose " mezze-misure", quelle che, per intenderci, la gente dice che ti salvano da questa o quella situazione....rischiando magari di andare contro-corrente ma rimanendo coerenti col nostro "io". C' è molto da lavorare....e io ne so qualcosa...
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