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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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I commenti sono ovviamente graditi. Per leggerli cliccate sul titolo dell'articolo(post) di vostro interesse. Per scrivere(postare,pubblicare) un commento relativo all'articolo cliccate sulla voce commenti in calce al medesimo. Per un messaggio generico o un saluto al volo firmate il libro degli ospiti (guest book) dove sarete benvenuti.

lunedì 31 agosto 2009

Chi va piano

Anche questo è arrivato, il mio ultimo giorno di ferie estive, saluto l'estate 2009 con tutto il suo bagaglio di situazioni familiari, soprattutto spiacevoli e a cui non ero veramente preparata e non ho saputo fronteggiare se non allontanandomi e prendendo le giuste distanze. Ho ritenuto mettere in atto un "Trattamento d'urto", andare in esilio nella mia casetta al mare in solitudine anche se in realtà avevo la compagnia di mia madre e di Dylan che ormai tutti conoscete o quasi. Già la solitudine...ho scoperto il grande fascino e la grande compagnia della solitudine, chi l'avrebbe detto? Proprio io che non amo stare sola, ma al contrario mi piace circondarmi di persone, rumori, colori...e invece ho scoperto che tutte queste cose risiedono soprattutto nella solitudine e io semplicemente non riuscivo a riconoscerne i segni eclatanti, temendo il suo linguaggio, quello del silenzio...
Faccio ancora una volta un bilancio, di questi giorni strani avvolti come dentro una nube di qualcosa d'irreale, di gran lunga lontani dal mio solito modo di concepire questo tempo di "vacanze," nessun viaggio, nessun evento straordinario eppure rimpiango questo tempo perchè sta finendo...anche se voglio dimenticare la causa che ha generato il tutto!
Ho staccato col pc dal momento che non avevo la connessione, col cellulare...ho dimenticato in città il caricatore, la tv ha bisticciato con la parabola...nessuna radio o lettore cd... Anche Dylan era più tranquillo e meno ipercinetico...
Unico sfizio un libro di piccole dimensioni, di sicuro non uno di quelli che ho visto tra le mani di qualcuno in spiaggia che sembrava un volume della Treccani invece di un normale libro da viaggio o da spiaggia!
Si tratta appunto di "Chi va piano" di Bruno Contigiani, ricordate vi ho già parlato di lui a proposito della giornata della lentezza...
Naturalmente ho preso senza rendermi conto, alla lettera i suoi concetti, non ho finito di leggere il suo libro e sono arrivata solo alla trentesima pagina, una vera pacchia leggere senza stress e per puro piacere, leggere pagine che dicono qualcosa di bello e concreto e non aria fritta!
Tutto questo fiume di parole per sottolineare un passo che ho tenuto a mente a pag.24 l'autore dice facendo riferimento ad una sua esperienza dolorosa:
"...ma da quel dolore, a cui non ero arrivato assolutamente impreparato, ho imparato molto. Ho imparato soprattutto a non avere paura. A non avere paura dei cambiamenti(sempre in agguato), della solitudine, del silenzio, dei vuoti, degli abbandoni, (che possono capitare), degli anni che passano e della morte. E ho imparato ad avere fiducia. Perchè la vita e il buon dio (chiunque esso sia) sono generosi. Basta avere tempo di rendersene conto."
I cambiamenti sono quelli che più di ogni cosa spiazzano e talvolta destabilizzano il nostro vivere e invece arriva un momento che abbracci questa opportunità perchè ti fa scoprire nuove sensazioni e nuove potenzialtà che pensavi di non possedere, crescere e maturare nuovi pensieri e nuove strategie di vita.
Ma bisogna andare piano, molto piano...e ti accorgi che il vento ha ripreso con riconoscenza a soffiare sulla tua vita e lentamente riconduce quella tua barca stanca verso nuovi orizzonti!

venerdì 14 agosto 2009

Il pranzo di Ferragosto

Domani è giornata di Ferragosto, per me e per molte altre persone sarà una giornata da vivere come tante altre, sarà solo Sabato 15 Agosto 2009 e se la memoria non mi gioca qualcuno dei suoi scherzetti, sarà il primo Ferragosto che trascorrerò come una giornata normale, senza fuochi d'artificio, super pranzo, niente grigliate e gare di cucina casereccia, dolci e gelati da gustare allegramente in comitiva e in compagnia del super-maxi-raduno di amici, parenti e nipoti, e cagnolini super elettrizzati e super felici come è di norma nelle giornate di festa!
Si, domani niente di tutto questo...confesso che un po'quel caos festante mi mancherà, ma tenterò di prendere tutto questo positivamente, o almeno così spero.
Stasera riflettendo sulla giornata di domani ho spostato il mio stato d'animo e ho pensato a quante persone domani saranno veramente sole, molte saranno impegnate con turni di lavoro, altre aspetteranno l'orario delle visite perchè ricoverate in un ospedale, ai vecchi e ai bambini "ospiti" in case famiglia senza figli o genitori che li porteranno fuori da quella struttura , altre ancora che hanno deciso di stare in solitudine per scelta, altre che staranno in solitudine per scelte di altri..., ci sono poi le persone che sono prive di libertà perchè rinchiuse nelle prigioni...insomma c'è solitudine e solitudine, ma io perchè m'interrogo?
Forse perchè anch'io, in queste giornate sento un po' di più una certa solitudine, sento un po' di vuoto e a dire il vero non amo molto il pensiero esasperante che spesso perseguita un po' tutti, quello cioè di festeggiare sempre e comunque queste ed altre festività che ricorrono nel calendario, solo perchè così fan tutti e per forza devono essere felici e soddisfatti ma che quasi mai, sono rimborsati dello stress che genera i preparativi!
In un altro post vi dissi che vivo con mia madre rimasta vedova dall'89 , ah, dimenticavo, non siamo proprio sole-sole, da tre anni c'è con noi anche il nostro bravo e inseparabile Dylan, il mio anzi.... nostro, cane super-golosone!
Ho promesso a mia madre che domani mattina la porto in città a fare un bel giretto così facciamo finta di fare le turiste, stile "turisti-per-caso....., poi ci concediamo un pranzetto semplice tra noi, sperando che la giornata sia almeno un po' più fresca di quella di oggi e in serata si vedrà.
Stasera , un po' annoiata e un po' svogliata, girovagando su Internet, ho trovato qualcosa che, da un lato fatto mi ha fatto sorridere...uno di quei sorrisi tra l'ironico e il "toh, guarda cosa mi capita tra le mani!"...un video...(che speravo di riuscire ad allegare ma che per via di qualche problemino tecnico è sfumato, forse lo allego in un secondo momento), quello del film "Il pranzo di ferragosto", ma dall'altro mi ha fatto venire un velo di malinconia...
Non ho visto il film per darvi un mio parere personale, ma a questo punto dovrei perchè penso che meriti davvero!
La regia e la sceneggiatura sono di Gianni di Gregorio.
Attori: Valeria De Franciscis, Marina Cacciotti, Maria Calì, Grazia Cesarini Sforza, Alfonso Santagata, Luigi Marchetti, Marcello Ottolenghi, Petre Rosu, Gianni Di GregorioProduzione: Archimede
Distribuzione: Fandango
Paese: Italia 2008
Uscita Cinema: 03/09/2008
Genere: Commedia, Drammatico
Trama del film :Pranzo di Ferragosto:
Gianni, un uomo di mezz'età, figlio unico di madre vedova, vive con sua madre in una vecchia casa nel centro di Roma. Tiranneggiato da lei, nobildonna decaduta, trascina le sue giornate fra le faccende domestiche e l'osteria. Il giorno prima di Ferragosto l'amministratore del condominio gli propone di tenere in casa la propria mamma per i due giorni di vacanza. In cambio gli scalerà i debiti accumulati in anni sulle spese condominiali. Gianni è costretto ad accettare. A tradimento, l'amministratore si presenta con due signore, perché porta anche la zia che non sa dove collocare. Gianni, travolto e annichilito dallo scontro fra i tre potenti caratteri, si adopera eroicamente per farle contente. Accusa un malore e chiama un amico medico che lo tranquillizza ma, implacabile, gli lascia la sua vecchia madre perché è di turno in ospedale. Gianni passa ventiquattr'ore d' inferno. Quando arriva il sospirato momento del congedo però le signore cambiano le carte in tavola...
Note di Regia (estratto dal pressbook del film)
"Figlio unico di madre vedova, ho dovuto misurarmi per lunghi anni, da solo, (moglie e figlie si erano dileguate per istinto di sopravvivenza), con mia madre, personaggio di soverchiante personalità, circondato dal suo mondo.
Pur se provato, ho conosciuto e amato la ricchezza, la vitalità e la potenza dell'universo dei "vecchi". Ma ho anche visto la loro solitudine e vulnerabilità in un mondo che cammina a passo accelerato senza sapere dove va perché dimentica la sua storia, perde la continuità del tempo, teme la vecchiaia e la morte ignorando che nulla ha valore se non la qualità dei sentimenti.

Nell'estate del 2000 realmente l'amministratore del condominio, sapendomi moroso, mi propose di tenere sua madre per le vacanze di ferragosto. In un sussulto di dignità rifiutai, ma da allora mi chiedevo spesso cosa sarebbe potuto succedere se avessi accettato.
Questo è il risultato.

Per le attrici, dopo aver incontrato delle professioniste, ho scelto delle signore che non avevano mai recitato, prive di vizi formali, in base alla forza della loro personalità.
Durante le riprese mi hanno travolto, la storia cambiava in base ai loro umori ma l'apporto, in termini di spontaneità e verità, è stato determinante. Alcune riprese le ho addirittura rubate.
L'attore che interpreta l'amministratore, Alfonso Santagata, è un grande attore di teatro.
Gli altri, il dottore e l'amico di Trastevere sono realmente miei amici d'infanzia.
In quanto a me, ho interpretato il ruolo protagonista perché in fase di preparazione, mentre spiegavo all'equipe che occorreva trovare un uomo di mezz'età, più o meno alcolizzato, che aveva vissuto per anni con la madre, tutti i visi si sono rivolti molto seriamente verso di me.
Ho avuto il coraggio perché da ragazzo ho studiato regia ma anche recitazione con Alessandro Fersen."
A chi invece passerà il Ferragosto secondo i canoni prestabiliti come : bagni di sole e mare, abbuffate, code (snervanti) in auto, levataccia all'alba per partire prestissimo e arrivare comunque tardissimo per il conueto pic-nic in montagna ecc. ecc.....
Auguro comunque a tutti e senza distinzione alcuna
BUON FERRAGOSTO!!!!


mercoledì 12 agosto 2009

La notte di San Lorenzo

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Potevo lasciar passare questa ricorrenza, proprio io che non perdo occasione per parlare di sogni e desideri?
Stavolta sono proprio esattamente IN TEMPO per ricordare che il 10 Agosto era la famosa "Notte di San Lorenzo".......ma a differenza degli scorsi anni, è proprio stanotte 12 agosto dalle 21.30 alle 4 del mattino che il fenomeno assume la massima intensità e ci saranno i presupposti per osservare una bella pioggia di stelle cadenti, almeno così assicurano gli esperti!

Nel vasto mondo di Internet c'è stata una folle gara a chi più poteva dare informazioni e consigli per non farci cogliere impreparati e poter esprimere decine di desideri....Quindi per chi è amante di queste magiche storie popolari, è un inguaribile ultra-romantico o semplicemente un appassionato di astronomia, non resta altro da fare che trovare un posticcino carino, meglio aggiungo io se, in riva al mare o per boschi, al riparo dalle luci artificiali che disturbano lo spettacolo, sperare nella buona sorte e divertirsi a fare a gara a chi ne vede di più!!!

In questa notte, infatti, si crede si possano avverare i desideri(così dicono), di tutti coloro che si soffermano a ricordare il dolore di San Lorenzo e ad ogni stella cadente si pronuncia la filastrocca "Stella, mia bella stella, desidero che…" e si aspetta l'evento desiderato durante l'anno (...).
Nella tradizione popolare, le stelle del 10 agosto sono anche chiamate fuochi di San Lorenzo, poiché ricordano le scintille provenienti dalla graticola infuocata su cui fu ucciso il martire, poi volate in cielo. Anche se in realtà San Lorenzo non morì bruciato, ma decapitato, nell'immaginario popolare l'idea dei lapilli volati in cielo ha preso piede, tanto che ancora oggi in Veneto un proverbio recita "San Lorenzo dei martiri innocenti, casca dal ciel carboni ardenti".
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Auguro a tutti di vedere un sacco di stelle cadenti, non si sa mai che qualche desiderio si avvera!
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martedì 11 agosto 2009

Agosto: chiuso per restauro (più o meno)

Ebbene siamo arrivati anche quest'anno al tanto atteso Agosto...ma davvero lo stavamo aspettando con tanta ansia? Personalmente ho sempre di più qualche dubbio, comunque sia c'è e non si può far finta di niente!
La mia domanda di ferie, per niente convinta ed entusiasta, è stata accolta dalla mia capa e da ieri sono in "vacanza", bella parola questa...Vi starete chiedendo perchè chiudo questa parola tra le virgolette...perchè per me vacanza vuol dire tante cose, per esempio partire nel vero senso della parola, lontano dalla mia città, da casa, dalla quotidianità, dagli impegni e dai casini(si può dire almeno una volta ogni tanto?)legati al mio essere figlia 24 ore su 24...vabbè ormai l'ho detto!
Un viaggio che ti porta all'interno di altre etnie e profumi, cibi, piazze, arte e monumenti, rumori, colori, persone, luci, tutto un modo che ti dà la possibilità di chiudere , almeno per un po', con le cose di tutto un anno trascinato su altalene ricorrenti che appesantiscono le emozioni e incupiscono l'animo, un viaggio che non è una fuga dalle responsabilità ma un'esigenza salva-vita, maturata negli anni.
Mi basterebbe anche solo un fine settimana ma sembra un'utopia...mi rendo conto di aver bisogno di qualche restauro interiore (lasciamo perdere l'esteriore....) , mi sono resa conto che devo rimediare qualche crepa qua e là e qualche margine di vuoto.
Effettivamente ho aperto questo blog in un periodo di grande vuoto e solitudine quando ho sentito forte dentro me l'esigenza di colmare e trasformare, elaborare la perdita di una persona a me molto cara, uno zio, fratello maggiore di mia madre che è stato per me un importante pilastro nella mia crescita adolescenziale, spesso ci scrivevamo quando lui era in altre città e stavamo a parlare a lungo al telefono.
Ho deciso che scrivere poteva aiutarmi a capire il mio vuoto e curare il mio dolore, perchè a nessuno potevo raccontarlo se non trasformarlo ed elaborarlo, dal momento che non c'è tempo da perdere dietro al sentimento del lutto, ma tornerò su questo argomento...
Ogni giorno che passa mi rendo conto che ha lasciato in me radici profonde di altissimo livello, è stato per me un esempio concreto e vivente di coerenza e lealtà che pur nella sua immensa modestia e umiltà, è stato anche per chi l'ha conosciuto, un uomo di rare virtù e di grandissimo spessore umano, culturale e spirituale.
Era un uomo innamorato di Dio e della Chiesa, ha lasciato tutto per ascoltare e seguire quella voce che lo chiamava, la vocazione, come amava raccontarmi con enfasi, mentre gli occhi gli brillavano come un bambino....si apriva per lui la strada per entare nella Compagnia di Gesù; era un Gesuita vecchio stile che amava il rigore ma che sapeva anche ascoltare col cuore e consolare, per certi versi un po' scomodo per il suo carattere autorevole e deciso, in città lo vedevi camminare instancabile nella sua veste nera e il colletto bianco a cui non rinunciava per gli abiti in borghese, con delicatezza avvicinava chiunque, dai bambini ai ragazzi, dagli adulti ai vecchi....per parlare di quell'amore che lo aveva consacrato a Gesù e che gli scoppiava dentro l'anima e che rendeva la sua vita unica e speciale.
Quel vuoto c'è ancora in me, anche se oggi mi sento (un po') meno trasparente, un aiuto è arrivato anche da questo mio scrivere talvolta sconnesso e caotico, dove inseguo me stessa in questo Tempo dove la mia voce la percepisco, alle orecchie di chi mi circonda nella realtà, come un sottile brusio o un eco lontano...che spesso muore dentro me e non trova un'uscita per esprimersi, ma oggi ascolto più di quanto le mie orecchie hanno imparato ad ascoltare e percepire, c'è un ascoltare con la pelle fino a pecepire le emozioni delle persone, dove i silenzi mi raccontano e svelano più di tante parole scelte per l'occasione.
Lentamente questo scrivere è diventato quasi terapeutico, senza cadere nel fanatismo del termine stesso, di sicuro libera e tiene compagnia, amplifica gli stati d'animo e ne sviscera le emozioni più nascoste e sconosciute, diventa uno specchio per confrontare le due immagini di me stessa: quella esteriore e quella interiore, ma che, haimè, può diventare anche una dipendenza se ti lasci prendere la mano!
Quasi mai riguardo o rileggo quello che ho scritto negli altri post pubblicati precedentemente , perchè in parte m'infastidisce e talvolta non mi riconosco, tuttavia (e senz'altro ) quando scrivo, mi lascio trasportare dal cuore, c'è una volontà istintiva ed un desiderio di avvicinarmi a chi mi circonda e in questo caso a voi e un raccogliere i frutti che derivano da questa condivisione con voi attraverso commenti, pensieri, sorrisi...una marcia in più per rimarginare quella ferita ed altre ancora che hanno migrato in altri versanti.
In questo periodo di ferie o più precisamente di riposo, chiudo con i pensieri negativi o almeno ci provo, ho da curare e restaurare parte di me, per ora continuo il mio viaggio, sogno e volo in questo strano spazio chiamato blog, continuerò ad esserci , anche se a saltelli , perchè ho trovato degli ottimi compagni di viaggio, cioè TUTTI voi e non ho nessuna intenzione di rinunciarci!
Invito chiunque ha piacere e curiosità ad unirsi e proseguire con me questa bellissima avventura, non ci sono scadenze di nessun tipo!!!

mercoledì 5 agosto 2009

Volare!

Stanotte mi sono spuntate un paio di piccole ali, sì, esattamente sulle scapole, tanto che al mio risveglio mi sono chiesta come utilizzarle, dal momento che non ne ho mai avuto un paio prima di ora nè immaginavo mai che potesse verificarsi un'opportunità simile!
Sul comodino ho trovato un cartoncino arrotolato, simile ad una piccola pergamena, chiuso con un nastrino di seta dorato, all'interno una scritta azzurrina diceva "Buon volo cara Miriam, queste piccole ali sono un dono per il tuo compleanno! Abbine cura e trattale con amore"!
Ho pensato che forse non ero ancora del tutto sveglia, mi sono stiracchiata e stropicciata gli occhi, poi sono andata davanti allo specchio grande, quello che c'è in fondo alla stanza con la cornice rosso lacca, sono rimasta a guardarle a lungo, più scettica che mai, prima da un'angolazione poi dall'altra chiedendomi se non ci fosse stato un errore....ebbene pare che quelle piccole ali dovrò tenerle, non c'è stato nessun errore!
Potrei usarle per... , eppure non siamo in carnevale, vediamo un po', certo come ho fatto a non pensarci prima? Per imparare a VOLARE! Già che ci sono comincio a fare qualche piccola prova di volo, eh sì, bisogna pur imparare e allenarsi se non voglio correrre qualche brutto rischio, nessuno mi aveva mai fatto capire che anche noi piccoli esseri umani , possiamo e anzi dobbiamo imparare e saper volare e io da oggi in poi voglio imparare, largoooo, sto tentando un primo lancio!
Coraggio Miriam, buttati nella vita e vola con coraggio finchè hai fiato in corpo, perchè ne vale sempre la pena!!!!

sabato 1 agosto 2009

Viaggiare e non partire

"Viaggiare e non partire" è il titolo di un libro, l'Autore è Andrea Bocconi, a fondo copertina si legge che è nato a Lucca nel 1950 e risiede ad Arezzo dove esrcita come psicoterapeuta.
Ha scritto diversi testi teatrali, il romanzo Il monaco di vetro (finalista al Premio Montblanc) e, insieme a Patrizia Lacerna, il saggio intitolato Il matto e il mondo.
Questo libro rientra nella prosa contemporanea, personalmente giudico la lettura di questo scritto come un viaggio all'interno di se stessi...Lo conservo con molto affetto e pur essendo di piccole dimensioni offre grandi spunti perchè è dotato di notevole spessore letterario!
Mi è stato regalato da Roberta, una mia cara amica, in un periodo molto particolare della mia vita...che risale intorno al 2002, era l'inizio dell'estate e come tutti gli anni si stava facendo il classico conto alla rovescia per programmare e andare in ferie.
Purtroppo quell'anno in ferie non ci andai, dovetti mio malgrado ripiegare con un periodo di malattia! Oggi posso dire che è stato niente di grave, anche perchè nessuno dei medici capì allora, cosa capitò alle mie gambe...
Era una mattina come tante, mi trovavo in palestra con una bambina di cui ricordo ancora il suo nome e i suoi occhi scuri e profondi, la sua voce, il suo fare vivace(anche troppo....), stavamo facendo un gioco psicomotorio che includeva saltelli articolati lungo un percorso creato con i cerchi colorati e vari moduli di gommapiuma, entrambe eravamo allegre e spensierate, con la voce proponevo una canzoncina per seguire un ritmo simpatico, quando all'improvviso ho sentito un brusco "crack" al polpaccio della gamba sinistra, seguito da un urlo straziante di dolore, in quel momento ho pensato " Dio mio, si è rotto un muscolo e adesso?".
Sono rimasta immobile per un bel po', ho aspettato e sperato che passasse, ho ripreso come ho potuto a lavorare sempre con un dolore perforante e lancinante alla gamba, non volevo arrendermi...accidenti...purtroppo nel pomeriggio mi sono dovuta fermare e mi sono fatta accompagnare al pronto soccorso...secondo me per un semplice controllo...
Mi hanno invece trattenuta e ricoverata....ho tentato di oppormi ma niente da fare!
A malincuore ho dovuto dire addio ferie, addio progetti di viaggio imminente, addio mare e vacanze....addio pizzate e passeggiate con gli amici....
Ho reagito malissimo a quello stop forzato, anche perchè in quel periodo potevo ancora permettermi di "lasciare" mia madre per qualche tempo e scappare per fare uno dei miei tanto amati viaggi e invece.... stop!
Roberta è una ragazza dolcissima, delicata e timida che rispecchia una notevole sensibilità e attenzione al prossimo, ci conosciamo dal tempo della Scuola per Terapisti, abbiamo studiato insieme e preparato alcuni esami e trascorso un bel periodo di tirocinio pratico nella bella e indimenticabile Viterbo...ma soprattutto è una vera amica con la lettera maiuscola, che io ho (mio malgrado) trascurato nel tempo , puntualmente mi dimentico di farle gli auguri per il suo compleanno che cade nel mese di Luglio perchè non ricordo mai il giorno...(è un mio problema ricorrente con tutti!), chissà se leggerai questo post..., tuttavia restano tra noi immutati l'affetto e l'amicizia , è l'amica con cui ho fatto tutti i miei viaggi più belli, avventurosi, indimenticabili, compreso quello in Africa, lei è speciale nel vero senso del termine!
Una mattina, in orario di visita si presenta con il suo inconfondibile sorriso e il suo affettuoso abbraccio, tra le mani sostiene un pacchettino, giusto appunto il libro in questione...
Inutile dire che quella lettura mi ha commosso e ha accompagnato quelle mie lunghe e interminabili giornate.
Questi giorni l'ho ripreso tra le mani, ho sfogliato le pagine che nel frattempo si sono leggermente ingiallite, lo sguardo si posa all'inizio del libro e leggo:
"Si può viaggiare in tanti modi:c'è chi viaggia sempre e non parte mai; c'è chi parte e va lontano senza bisogno di viaggiare; c'è chi parte e viaggia e c'è chi non parte e non viaggia. Questo libro è dedicato a tutti coloro che viaggiano, fisicamente o solo con la fantasia".
Quel libro fa scaturire in me ancora molti ricordi e paure legate all'esperienza di quel ricovero, temevo qualcosa di brutto, avevo iniziato a farmi delle auto-diagnosi per una dannata deformazione professionale, naturalemnte erano una peggiore dell'altra...Mi rivoltarono come un calzino ma nessuno capì perchè le mie gambe si ribellavano e non ne volevano sapere di stare "in gamba"!
Grazie a quel libro capii che si può viaggiare in tanti modi e quel periodo di apparente immobilismo è stato per me il viaggio più incredibile e avventuroso che abbia mai fatto , perchè come si suol dire è stato il più bel viaggio dentro me stessa!
A questo punto mi piace allegare queste parole:

Viaggiare

C'è un solo viaggio possibile:..quello che facciamo nel nostro mondo interiore.
Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.
Così come non credo che si viaggi per tornare.
L'uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato.
Da sè stessi non si può fuggire.
Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio.
Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza.
In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l'uomo un viaggio simbolico.
Ovunque vada è la propria anima che sta cercando.
Per questo l'uomo deve poter viaggiare. (Andrei Tarkovsky)
Per chi invece ha già programmato un bel viaggio vero e concreto, auguro di godere in pieno ogni sfumatura e profumo, saranno gocce di linfa preziosa per riprendere il solito tran-tran con più entusiasmo e con rinnovamento!