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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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I commenti sono ovviamente graditi. Per leggerli cliccate sul titolo dell'articolo(post) di vostro interesse. Per scrivere(postare,pubblicare) un commento relativo all'articolo cliccate sulla voce commenti in calce al medesimo. Per un messaggio generico o un saluto al volo firmate il libro degli ospiti (guest book) dove sarete benvenuti.

venerdì 31 luglio 2009

Sono in arrivo gli U.F.O.


Vi piace il titolo di questo post? Vi dice qualcosa? Rileggete con calma...e con un po' di pazienza...
Non per creare falsi allarmismi, pare che i giorni scorsi sono stati avvistati numerosi oggetti luminosi da decine di persone, nei cieli di gran parte d'Europa. Attualmente vi sono Illustri studiosi pronti a scommettere che si tratta, con molta probabilità, dell'arrivo sul nostro pianeta di U.F.O!!!!
Niente paura, nei prossimi giorni avremo ulteriori e importanti sviluppi, sono state trovate tracce del loro passaggio sul pianeta Terra, più precisamente ci sono testimonianze concrete attraverso un blog di colore rosa, che tratta argomenti alquanto romanticoidi e per alcuni nauseanti...come i sentimenti e le emozioni! Qualcuno è a conoscenza di questi dati?
Pare che la titolare del blog è una umanoide con un'età apparentemente matura, che oscilla tra sogno e realtà, sospesa nel tempo sembra abbia manifestato mutazioni tipicamente marziane, manifestando ultimamente inequivocabili ed evidenti segni di trasformazione del suo linguaggio scritto e purtroppo anche parlato; anche le sue colleghe riferiscono che nel luogo di lavoro spesso balbetta come i bambini in fase di lallazione(quando i bimbi non sanno ancora parlare e dicono "la-la-la, pa-pa-pa, ma-ma-ma...ecc,), ride senza apparente motivo, fa le boccacce come un clown e preferisce "giocare" con i piccoli anzicchè lavorare seriamente, tuttavia parla e risponde secondo il linguaggio degli umanoidi seri se viene interpellata o le si dà la possibilità di esprimersi!
Il processo sembra non ha dato precedentemente nessun segnale o apparente allarme, sembra che nessuno dei suoi affezionati amici blogger's si sia reso conto dell'inarrestabile e devastante trasformazione del suo linguaggio. La blogger si ritrova a pubblicare e a sua insaputa, frasi marziane e simboli assurdi nel post precedente a questo, tutti hanno condiviso quei segni insieme alle parole comprensibili, ma nessuno si fa avanti per chiedere chiarimenti o traduzioni simultaneee.
Tutti si affrettano a fare i loro complimenti per il post e la poesia, ma in cuor loro già pensano che la poveretta è ormai da compatire perchè irrecuperabile e in preda al delirio marziano....che ne sarà di lei? Chi può prevedere il suo avvenire?
Neanche col passare delle ore nessuno si fa vivo per chiedere spiegazioni riguardo a quel suo linguaggio sensa senso e permetterle di ravvedersi, SOLTANTO UNA PERSONA si fa avanti e azzarda tenacemente la sua ipotesi.....
Intanto veniamo a conoscenza di notizie più tranquille e da fonti sicure, niente paura, gli U.F.O. per il momento non sbarcheranno sul nostro martoriato ma affascinante pianeta Terra, hanno deciso di passare le loro ferie altrove, in una galassia più vivibile e più fresca della nostra, quel linguaggio incomprensibile che molti di voi hanno potuto "apprezzare" nel post incriminato, era semplicemente un errore, frutto di uno scherzo/pasticcio, legato alle dinamiche informatiche di trascrizione word e niente di più!
Tutto questo puerile e ironico raccontino "a ruota libera" è nato e mi chiedo se siete ancora incollati(più per il caldo...che per altro)davanti al pc mentre vi state chiedendo "Ma questa stavolta è andata fuori di testa?" dicevo, perchè nessuno tra voi miei cari e care lettrici, amiche/i blogger's , mi ha chiesto o fatto sapere che nel post precedente c'erano frasi incomprensibili che sembravano davvero parolacce in lingua marziana?
Solo UNA PERSONA , attraverso una simpatica mail , mi ha informato dell'accaduto...ma non vi dirò chi è, siete curiosi eh? Pazienza...
Mi piacerebbe sapere e capire perchè nessun altro/a ha pensato di scrivermi per esempio "Oh, ma che cavolo c'è scritto nel tuo post? Peccato la poesia è molto bella ma Fata Bislacca di sicuro penserà che sei andata fuori di testa per aver scritto quelle strane frasi marziane!"
Io(sigh!) ero del tutto ignara perchè dal mio pc tutto appariva chiaro e leggibile, tra l'altro e con molta tranquillità, ho continuato a rispondere ai vostri (sempre graditi e importanti)commenti come se fosse tutto ok, ma intanto il post stava per diventare un caso diplomatico!
Fino a ieri, quando per fortuna è stato poi risolto e corretto il "pasticcio", niente e nessun altro/a, si è affaciato nel frattempo per "tirarmi le orecchie"...Mistero!!!
Mi chiedo se questo fatto curioso e se volete anche divertente, non meriti una riflessione, io ci ho pensato parecchio...Troppo? Boh!
Qualcosa del genere succede anche quando incontriamo le persone e iniziamo a dialogare, quante volte quello che ci viene detto/raccontato lo recepiamo veramente e quante volte abbiamo la "voglia ed il tempo o ci prendiamo la briga di "perdere" parte del nostro prezioso tempo per far presente che magari quel dato pensiero non è proprio così o giù di lì? E ancora : quante frasi di un discorso facciamo passare attraverso il nostro cervello per decodificarle ed eventualmente discuterle attivamente? Quanto di quello che noi stessi diciamo/raccontiamo viene inoltre ascoltato e condiviso o discusso, quante volte si porta a termine un dialogo, ancor più se merita un confronto e perchè no? Sappiamo affrontare uno scontro o un chiarimento?
Spesso si sta in mezzo a tante persone ma si recepisce solo il rumore delle loro parole...si percepisce solo un brusio....che finisce per scivolare e disperdersi nel frastuono e nel caos generale.
In tempi dove tutto va di fretta e di corsa, non c'è tempo per soffermarsi e valutare con attenzione quello che scrorre davanti a noi...Parole e azioni si mescolano ad un'infinità di impegni intrapresi e spesso non si riesce a concluderne neanche la metà, quindi si decide di tagliare un po' di qua e un po' di là, si mette in atto un drastico sistema di filtraggio!
La storia delle frasi marziane.... è accaduto "per caso", quasi uno scherzo informatico, se così si può dire, ma poteva essere anche un mio piccolo e bonario"giochino" per "osservarvi e conoscervi ", niente paura, non sono qui per fare test psicologici o attitudinali a nessuno, anche perchè sono la persona meno indicata per questo genere di cose dal momento che non sono un'addetta ai lavori...
Tutto questo per dirvi che apprezzo(meglio tardi che mai) che se sbaglio qualcosa(in generale), preferisco che mi si dica che ho sbagliato , è dagli errori che posso attingere materia prima per cercare di migliorare me stessa... tentare di smussare gli angoli spigolosi e scomodi, riuscire a mettermi in discussione. Ma che fatica, non è per niente scontato e semplice, bisogna trovare il coraggio, la forza , accettare con umiltà di "rompersi in tanti pezzi" per riscoprire di sè le parti migliori!
Conosco gran parte dei miei limiti, e sono tanti...perciò vi chiedo per le prossime volte, meno complimenti e nessuno sconto (ok, la poesia si capiva ma era storpiata...che peccato!) e per favore: ditemi TUTTO quello che leggete, vedete, sentite, percepite di sbagliato o presunto come tale, niente paura, poi ci facciamo insieme una bella e fragorosa risata!
Ma senza marziani però!



domenica 26 luglio 2009

Grazie!

Vita
I flussi continui di vita che,
giorno e notte,
passano di vena in vena nel mio corpo,
corrono veloci alla conquista dell’universo:
questa vita in ritmo meraviglioso a tempo di danza con il mondo;
questa vita,
zitta zitta,
da ogni più piccola particella di questo mondo di creta, in migliaia di fili d’erba, nel moto e nella gioia, si manifesta nelle foglie e nei fiori di secolo in secolo negli universali sconvolgimenti di vita e di morte dell’oceano,
giocano nelle alte e basse maree.
Sento questa vita infinita che mi fa glorioso in tutte le mie membra.
Questo immenso palpito di secoli infiniti oggi pulsa nelle mie vene.
(Rabindranath Tagore )

Il mio grazie è qui rivolto a Cathy in arte Fata Bislacca, è lei che mi ha dedicato questa struggente poesia, a lei persona virtuale ma che sento molto vicina a me come persona reale e concreta, nonostante questo strano mondo virtuale!!!
Ma tra voi la lista è ben più lunga....col pensiero vi raggiungo TUTTE, una ad una...siete in tante a darmi tenere dimostrazioni di affetto!
Ancora una volta sono felice di constatare che (nonostante tutto) tra donne possono esistere anche sentimenti incredibilmente belli come il condividere sentimenti affettuosi ed emozioni sincere, tutti frutti preziosi legati all'amicizia, dove le gelosie e le rivalità sterili non trovano spazio!!!
Naturalmente nel mio blog c'è spazio per chiunque, a patto che...non c'è bisogno di aggiungere altro vero?
Vi abbraccioooooo con tanto affetto!!!!!
Miriam

mercoledì 22 luglio 2009

Bianche o nere?

Come che cosa? Le pedine! Si tratta di giocare una partita a dama, allora: "che cosa scegli? Su, coraggio, deciditi...Pedine bianche o nere? Guarda che se scegli le bianche hai la precedenza e puoi iniziare il gioco! Cosa c'è da pensare tanto?"
Eh, già...fosse facile prendere una decisione simile, se scelgo le pedine bianche ho il vantaggio d'iniziare con un margine d'anticipo, posso tentare di giocare d'astuzia e battere il mio avversario, ma allo stesso tempo ho maggiori rischi perchè se sbaglio i passaggi più importanti mi dò la zappa ai piedi!
Le pedine nere sono subordinate come prima mossa alle bianche, ma hanno il vantaggio psicologico e più tempo per riflettere mentre l'avversario fa il suo primo passo. D'altronde se anche dovessero perdere possono sempre giustificarsi dicendo che in fondo sono partiti con svantaggio per il fatto che i bianchi hanno avuto la prima mossa come apertura del gioco.
Ma chi tra le due pedine è attivo e chi è passivo? In realtà si è portati ad affermare nessuno dei due è attivo o passivo se non chi non riflette e chi si fa sopraffare dall'emotività impulsiva e dalla fretta.
Qualcuno più saggio direbbe che entra in gioco l'Intelligenza, si ma quale? Ci sono tanti tipi e sotto-tipi d'Intelligenza...forse si tratta di più combinazioni della corteccia cerebrale, o forse quella che ha il maggiore dominio e influenza nei vari passaggi strategici del gioco è l'Intelligenza Emotiva.
Ma di quale gioco stiamo parlando? Ah, sì è vero, ci sono tanti tipi di gioco, non c'è solo quello della Dama, in effetti se ci penso un po', anche noi piccoli, fragili, complicati, affascinanti esseri umani, siamo un po' tutti come pedine di un intricato e strano gioco, a volte siamo a conoscenza delle regole e sappiamo come muoverci(più o meno), altre volte ignari delle mosse subdole del nostro avversario non ci rendiamo conto che veniamo "mossi" indipendentemente dalle regole stabilite dal gioco, ma sto parlando del gioco della Vita.
A fine gioco, quando arriva il momento di tirare le somme, spesso chi appare agli occhi dei più come un "perdente" o un fallito non è detto che lo sia realmente... e viceversa chi ostenta orgoglio e presunzione per i risultati ottenuti e la vittoria, probabilmente non è il vero"vincitore", nel senso stretto del termine.
Chi lo sa....magari è stato scorretto e ha barato. O no?

mercoledì 15 luglio 2009

Vado al minimo!


Una famosa canzone di Vasco Rossi ripeteva "Vado al massimo..." e io OGGI canto dentro di me un ritornello "Vado al minimo...." , sono convinta che è l'atteggiamento più consono per un vivere più concreto e che può avvicinarmi per sfiorare, toccare, annusare, sentire, vedere e percepire la Felicità.
Magari, direte voi....
Qualche settimana fa mi sono imbattuta in questa FILOSOFIA DI VITA e in modo del tutto strano, inaspettato e anomalo, travolgente e avvolgente.
E' una tarda mattinata di Luglio, caldo torrido e soffocante dove l'abitacolo della mia Pluriel è un forno a microonde, l'aria condizionata non basta a smorzare l'afa e il senso di smarrimento per quella tempartura africana, la strada che devo percorrere è troppo breve e il climatizzatore non fa in tempo a rinfrescare quell'impietoso forno, tento di aprire i finestrini e la capottina ma peggio che mai... non c'è un filo di vento ma solo un sole tropicale, degno dei migliori scenari e ambienti desertici!
Finalmente arrivo alle Poste, cerco un ipotetico parcheggio...all'ombra? Neanche per idea...quello è solo un miraggio, sono o non sono in un deserto? Sbuffo impaziente, guardo l'orologio e tra me e me scappa una parola poco diplomatica, ho solo tre quarti d'ora e tra un po' devo rientrare velocemente in Ambulatorio... bella invenzione l'orario estivo.... lasciamo perdere....
Quel giorno di sicuro non avevo tempo per perdermi in concetti filosofici, per giunta era anche ora di pranzo-con-panino-al-volo, tuttavia....la scadenza della bolletta, quella per la connessione Internet era giunta ormai al suo ultimo giorno per il pagamento e non potevo rimandare l'appuntamento, così mi armo di coraggio dopo aver mollato la mia C3 al sole, entro negli uffici (meno male qui si inizia a respirare, funziona l'aria condizionata stile cella-frigorifera-da-macelleria), prendo il numeretto e butto uno sguardo intorno e l'altro all'orologio, lo sapevo...mi sale in gola un sospiro e un po' d'ansia per il poco tempo a disposizione... ce la farò?
Si sopravvivo, ci sono prima di me una decina di persone, qualcuno nel frattempo avrà abbandonato il coraggio di proseguire la fila e forse andrà via prima di giungere allo sportello!
Sulla destra c'è uno scaffale con numerosi libri, sbircio distrattamente le copertine e i vari titoli senza perdere di vista il display luminoso con i numeri della fila che lampeggia e avanza al passo della lumaca (sigh!), non posso permettermi di rientrare al lavoro in ritardo, di tanto in tanto controllo e ripasso il mio numeretto stampato nel bigliettino, a volte mi distraggo e poi è un caos sostenere/discutere per giustificare la mia distrazione, perchè purtroppo c'è sempre qualcuno pronto ad alimentare un litigio per una "colpa" così sciocca!
Nel frattempo la mia attenzione e la mia curiosità viene catturata da un libro con una copertina bianca, semplicissima, la tentazione è di avvicinarmi ma anche il mio numeretto avanza, finalmente decido di vincere la resistenza, mi dirigo verso lo scaffale, prendo tra le mani il libro in questione e sento già che potrebbe esserci tra noi un'empatia (non sempre mi capita con tutti i libri...ma di questo ne parlerò un'altra volta!), la grafica attira il mio sguardo e si sofferma sulla prima parola del titolo, "VIVERE" ha i colori dell'arcobaleno e l'ultima "LENTEZZA"ha i colori e le sfumature del mare, tra le due parole solo un piccolo intermezzo "con" di un verde scuro come il muschio di montagna, apro e sfoglio le pagine e mannaggia è il mio turno, il mio numeretto lampeggia con insistenza e con poca pazienza, a malin-cuore-adagio di nuovo il libro nello scaffale, saldo il mio debito con la bolletta e mentre tra me e me penso che il tempo per quell'intermezzo sta per finire mi ri-avvicino allo scaffale-libreria, riprendo tra le mani il libro abbandonato poco prima e riprendo a sfogliarlo, una, due, tre quattro pagine...vediamo un po' eh già, il titolo dice e ammonisce..."Vivere con lentezza"(di Bruno contigiani) e una frase si fissa e si radica nella mia mente come una calamita...."La felicità può essere appresa come un'arte"!
Potevo a quel punto lasciare quel bene prezioso tra i ripiani di quello scaffale? Potevo pensare di non aver bisogno di frasi-e-parole illuminanti come quelle contenute in quel delizioso libro? Certamente no, ho acquistato quel libro e l'impiegata mi ha regalato un sorriso, ho ringraziato e salutando ho aggiunto ironicamente "Chissà se troverò il Tempo per leggerlo...", in una mattinata caotica senza tempo e in preda alla fretta!
Ebbene lo sto leggendo questo " libro tesoro", con-molta-lentezza e con tanto tanto piacere!!!
Auguro a tutti di trovare il proprio ritmo per un vivere-con-lentezza, è una vera e propria Filosofia di Vita, si possono avere tante bellisime intuizioni, percezioni e soddisfazioni; tornerò per darvi un parere personale in merito, intanto scusate se vado al minimo...sono sempre alla ricerca di nuovi colori per le mie emozioni e forse ce la farò!

venerdì 10 luglio 2009

SUL BENE E MALE

E un anziano della città disse: Parlaci del Bene e del Male.

E lui rispose:

Io posso parlare del bene che è in voi, ma non del male.

Poiché il cattivo non è che il buono torturato dalla fame e dalla sete.

In verità, quando il buono è affamato cerca cibo anche in una caverna buia e quando è assetato beve anche acqua morta.

Siete buoni quando siete in armonia con voi stessi.

Tuttavia, quando non siete una sola cosa con voi stessi, voi non siete cattivi.

Una casa divisa non è un covo di ladri, è semplicemente una casa divisa.

E una nave senza timone può errare senza meta tra isole pericolose senza fare naufragio.

Siete buoni nello sforzo di donare voi stessi,

Tuttavia non siete cattivi quando perseguite il vostro vantaggio.

Quando cercate di ottenere, non siete che una radice avvinghiata alla terra per succhiarne il seno.

Certo, il frutto non può dire alla radice: "Sii come me, maturo e pieno e sempre generoso della tua abbondanza".

Poiché come il frutto ha bisogno di dare, così la radice ha bisogno di ricevere.

Siete buoni quando la vostra parola è pienamente consapevole.

Tuttavia non siete cattivi quando nel sonno la vostra lingua vaneggia.

E anche un discorso confuso può rafforzare una debole lingua.

Siete buoni quando procedete verso la meta, decisi e con passo sicuro.

Tuttavia non siete cattivi quando vagate qua e là zoppicando.

Anche chi zoppica procede in avanti.

Ma chi è agile e forte, non zoppichi davanti allo zoppo stimandosi cortese.

Voi siete buoni in molteplici modi e non siete cattivi quando non siete buoni.

Siete soltanto pigri e indolenti.

Purtroppo il cervo non può insegnare alla tartaruga ad essere veloce.

Nel desiderio del gigante che è in voi risiede la vostra bontà, e questo è un desiderio di tutti.

In alcuni è un torrente che scorre impetuoso verso il mare, trascinando con sé i segreti delle colline e il canto delle foreste.

In altri è una corrente placida che si perde in declivi e indugia prima di raggiungere la sponda.

Ma chi desidera molto non dica a chi desidera poco: "Perché esiti e indugi?".

Poiché, in verità, chi è buono non chiede a chi è nudo: "Dov'è il tuo vestito?", né a chi è senza tetto: "Cos'è accaduto alla tua casa?".

(Kalhil Gibran - Il profeta)

domenica 5 luglio 2009

La rabbia


Prendo in prestito questa bellissima immagine dal blog amico "Clear nuance", dove più volte ho trasferito i miei stati d'animo e il mio personale atteggiamento nei confronti delle immagini che, di volta in volta, Ghost propone sapientemente.
Oggi prendo la decisione di scrivere da queste mie pagine rosa per sviscerare il mio percepire-sentire-provare-contenere-esternare il sentimento della rabbia, perchè ho sempre pensato che è giusto ascoltare anche questo sentimento senza trincerarsi dietro falsi atteggiamenti ma trovare il coraggio di ascoltarla per prenderne le distanze e darle la giusta collocazione per poter provare e gustare la gioia e la tenerezza dell'alternanza con gli altri stati d'animo positivi che popolano i vari attimi della vita, soprattutto quando si viene investiti e travolti in un certo senso, da parte di vicende esterne a te stesso.
Non so se mi seguirete, scrivo e vado di getto come è nel mio modo di essere nella realtà talvolta caotico, senza un apparente schema, senza pensare troppo con la testa bensì lasciandomi guidare dal cuore e dalle sensazioni, sì prendo le distanze dalla mia rabbia e di chi talvolta mi ha investito e travolta, nel lavoro e nei vari rapporti interpersonali e nei vari ambiti sociali capita un po' a tutti, vero?
Scrivo senza nessun rancore, totalmente libera da questo sentimento perchè non potrei diversamente scrivere le parole che leggerete, la mia è una modestissima analisi personale, è solo una pagina di diario mai scritto prima, c'è solo la voglia da parte mia di andare oltre e ritrovarmi , scrivo come per guardarmi allo specchio della mia anima e delle mie emozioni! Leggete tra le righe, ci sono io ma c'è anche fantasia per esorcizzare, la rabbia è forse il sentimento che più mi fa paura, non servono giudizi nei miei confronti, andate anche voi oltre, così come sto tentando io, penso che sarò lunga, forse pesante...come la rabbia, disgustosa e sgradevole, per niente romantica e sentimentalista!
Nell'immagine c'è un corpo di donna, ma la rabbia è donna o uomo? Maschio o femmina? Più uomo o più donna?
Nella rabbia trovo che coesistono entrambi in una lotta furiosa di alternanze e vortici , questa donna è nuda davanti alla rabbia, vittima o artefice? Chi sta peggio?: la vittima o l'artefice o forse non sono entrambe/i, tuttavia complici di questo sentimento distruttivo? M'interrogo. Scavo e guardo. Penso. Mi perdo nei pensieri ma sono dentro al mio stato d'animo.
Quasi sempre ci ritroviamo spogli e senza scudi per difenderci dalla rabbia, dove la canzone d'amore per la vita diviene solo un eco lontano e sordo, si percepisce solo un rumore stridulo che fa male e si perde nella notte del l' "Io" martoriato, la sua (la mia, la vostra, la nostra) pelle , guardo l'immagine, è chiusa e vestita di sole maglie di gelido, rugginoso e vecchio ferro, la gabbia del dolore stringe le membra che hanno assunto il colore grigio-blu simile a statue bellissime ma inanimate, il sangue è pietrificato nelle vene, la rabbia ha fermato e paralizzato tutto, i muscoli sono solo superfici marmoree, i tendini urlano come corde di violino nelle viscere e chiedono libertà.
Quella donna tenta di difendersi e cerca uno scudo con le mani, tenta di coprire e nascondere la sua nudità fatta di fragilità/incapacità di difendersi e contrastare la rabbia che avanza inesorabile che come una valanga schiaccia e comprime tutto, le braccia si chiudono in cerca di un abbraccio di salvezza che pero' abortisce sul ventre, si odono le urla mute di disperazione per l'incapacità di liberarsi da quel tormento.
Tenta di volare ma il suo volo è quello di una farfalla ferita che si perde in un'esplosione di miliardi di frammenti umani in un cielo cupo e nebuloso dove gli orizzonti e i confini sono sconosciuti e si confondono con la sua anima stanca di lottare e reagire, mentre il mare del suo "io" sta a guardare impassibile e io come la donna dell'immagine, continuo a vagare nella ricerca di uno spiraglio per riposare nel silenzio del dolore stratificato, lentamente avanza e si fa spazio un varco che si apre tra le maglie dell'anima-galera, un flusso di luce cerca e fruga nel suo grido di rabbia ma si spegne e muore dentro, ancora giace nel fondo incapace di risalire, non riesce e non trova la sua voce, una bocca squarcia le viscere , infine si apre dallo stomaco e si libera un urlo straziante e primordiale, muto, traparente e invisibile come come preziosi cristalli con nessuna consistenza se non quella del vuoto circostante .
La rabbia , la mia è qui davanti a me, la guardo dritta negli occhi, repressa e ancora muta, tuttavia mi tiene compagnia, mi accompagna, gli occhi sono solo un antico ricordo divenuto cieco per la stanchezza e la sofferenza, non vogliono vedere la realtà che ha generato la rabbia perchè farebbe ancora più male, la bocca è serrata e chiusa, solo le orecchie forse sono ancora in grado di percepire qualcosa, ma ancora il conflitto scuote le viscere e un vento che proviene da altre galassie agita e scombussola.
Tento di riportarmi e avvicinarmi al mio grido, cerco la mia voce, ancora una volta la mia utopia si fa strada verso un vivere dove tutto dovrebbe essere un tendere ad una danza di armonia per rinascere ancora un volta, perchè non amo la rabbia che mi costringe a non respirare piegata in me stessa.
Ma quando tutto sembra irrecuperabile qualcosa succede, mi sveglio in un mattino nuovo che mi fa vedere che lentamente il temporale comincia a placarsi dentro me, piano piano perpepisco un flebile flusso d'amore che mi chiama, perchè è questo il senso del vivere e combattere, lentamente il mio cuore riprende i suoi battiti, il sangue pulsa debolmente dentro le vene, si voglio uscire da questa gabbia-galera di questo sentimento che mi rende indifesa e prigioniera, voglio spezzare queste catene-maglie d'acciaio, nonostante l'apparenza svela di me il contrario, chissà in nome di quale preconcetto destino, una lacrima chiede con prepotenza di scavalcare la barriera dell'anima ferita, spinge con forza contro le pareti per scendere e bagnare le guance ed il cuore ferito, ma c'è dentro me ancora qualche distesa di deserto, perchè le ferite solo il tempo può guarirle e purificarle .
Oggi è un nuovo giorno e non farò niente, ascolterò solo la musica che questo nuovo giorno vorrà trasmettermi, mentre si fa strada la voglia di riprendere ad amare di più anche me stessa , ogni giorno in modo più forte e consapevole, per trovare il mio giardino e sostare in distese di un bel verde accecante, sognare una realtà più vera e dolce, più giusta, fatta di cose semplici apparentemente infantili dove ricerco la pace, solo questo ricerco per me e per tutti, ma soprattutto per chi sa riconoscerne l'importanza, mentre brandelli di pelle riprendono le sembianze umane perchè sto soffrendo inutilmente...perchè non sono prigioniera di mondo fatto di soli sogni!
Un abbraccio a chiunque soffre ingiustamente e un incoraggiamento per trovare la voce e far parlare la verità, affrontando con forza e coraggio le conseguenze per mettersi e metterci in discussione, a costo di romperci in mille pezzi e ritrovare di sè i cocci migliori per un vivere vero!
Miriam


sabato 4 luglio 2009

Misurare il tempo

SUL TEMPO


E un astronomo disse: Maestro Parlaci del Tempo.
E lui rispose:
Vorreste misurare il tempo, l'incommensurabile e l'immenso.
Vorreste regolare il vostro comportamento e dirigere il corso del vostro spirito secondo le ore e le stagioni.
Del tempo vorreste fare un fiume per sostate presso la sua riva e guardarlo fluire.


Ma l'eterno che è in voi sa che la vita è senza tempo.
E sa che l'oggi non è che il ricordo di ieri, e il domani il sogno di oggi.
E ciò che in voi è canto e contemplazione dimora quieto entro i confini di quel primo attimo in cui le stelle furono disseminate nello spazio.
Chi di voi non sente che la sua forza d'amore è sconfinata?
E chi non sente che questo autentico amore, benché sconfinato, è racchiuso nel centro del proprio essere, e non passa da pensiero d'amore a pensiero d'amore, né da atto d'amore ad atto d'amore?
E non è forse il tempo, così come l'amore, indiviso e immoto?


Ma se col pensiero volete misurare il tempo in stagioni, fate che ogni stagione racchiuda tutte le altre,
E che il presente abbracci il passato con il ricordo, e il futuro con l'attesa.
(Gibran Kalhil Gibran - Il profeta)