Era mia intenzione affrontare quanto prima il discorso della "Terza età", dei nostri anziani (molti di loro si offendono quando li chiamano "vecchi"), senza avere tuttavia la pretesa di scrivere qualcosa di banale o tantomeno di falso e artefatto.
Come è nel mio "stile", il mio raccontare/pensare a loro, è veicolato dalla semplice esperienza personale e familiare, che ha accompagnato gli anni più belli della mia infanzia, con sensazioni ed emozioni.
In genere quando parliamo di persone anziane e ci rivolgiamo ad un bambino, siamo soliti chiedergli : "quanti nonni hai?"
Non posso quindi fare a meno, in questo contesto, di ricordare i miei adorati nonni!
Ne ho conosciuto tre, i due materni e la nonna paterna che vedevamo durante le vacanze scolastiche perchè abitava lontano, fuori città.
Inutile dire che quelli che hanno lasciato una vera impronta nella mia crescita e che hanno accompagnato la mia infanzia, sono stati i nonni materni, che abitavano addirittura nella via parallela alla nostra!
Confesso che cercando un'immagine per questo post, ho faticato un po', cercavo qualcosa di speciale, che rispecchiasse la realtà dei miei indimenticabili nonni...Tuttavia l'immagine in bianco e nero mi piace molto, sa di antico, ricorda molto bene i "miei" tempi, quando il pomeriggio si faceva la merenda e si stava davanti al bracere per scaldarsi, si dipanava la matassa della lana per fare il gomitolo e lavorare a maglia...si raccontavano le storie del vicinato o dei parenti.
Quando i miei genitori mi lasciavano dai nonni diventava una gran festa e se poi si riusciva a trascorrere anche la notte in loro compagnia, era un gran divertimento !
Ricordo che tra loro c'era sempre un gran parlare e raccontarsi tante cose, anche le più semplici e io restavo incantata a guardarli e ascoltarli cambiare dall'italiano al "dialetto", respiravo la loro sintonia/complicità ed il loro grande amore, mi sentivo felice.
Si, il loro grande amore, fatto di piccoli gesti come quello di darsi per esempio il bacio della buonanotte mentre io, piccola, mi arrampicavo su per quel loro gran lettone antico in ferro battuto, sorridendo ingenuamente per quel loro gesto di una dolcezza infinita e provando un sentimento misto che oscillava tra la gelosia e la tenerezza .
I miei nonni erano bellissimi, lui era un uomo imponente , alto, un viso senza rughe, portava gli occhialini da vista con una montatura vecchissima, aveva un carattere deciso, autorevole e saggio con un cuore tenero come la panna montata; mia nonna era piccolina di statura con un viso solare e un sorriso che non dimentichi, uno sguardo profondo ed espressivo sempre attento e luminoso, molto protettiva nei miei confronti e sempre pronta a farmi capire quanto era grande il suo "volermi bene".
Nonostante i loro capelli candidi non riuscivo a pensare di loro che fossero "vecchi", li trovavo più entusiasti della vita rispetto ai miei genitori...
Entrambi i nonni erano molto differenti caratterialmente ma si completavano con armonia!
Mio nonno mi ha regalato la passione per le favole, inventandone una nuova ogni volta, stimolando la mia fantasia e aprendo il mio mondo fantastico in nuovi e incredibili orizzonti.
Mia nonna mi ha trasmesso la creatività, la curiosità e l'arte di " imparare e saper fare le cose" , là dove c'èra la necessità di usare le mani ragionando, tipo smontare qualcosa da riparare e capire il meccanismo per far funzionare il marchingegno rotto, senza far avanzare alcun pezzo...
Mio nonno raccontava con entusiasmo ed enfasi vicende legate alla sua fanciullezza e giovinezza , le poesie imparate da bambino, gli anni difficili con l'esperienza della guerra e il fascismo, la fame, il lavoro fuori e lontano dalla sua terra d'origine, il ritorno nella propria città nel dopo-guerra, i sacrifici...non perdendo mai il suo senso ottimistico e positivo di guardare avanti, la fede...sempre forte e tenace, uomo di grandi valori e rispetto per il prossimo con un alto senso dell'amicizia e della riconoscenza, il culto della famiglia...
Mia nonna aveva ereditato un terreno e con mio nonno avevano poi piantato una bella vigna e alberi da frutto. Lei sapeva riunire con discrezione tutta la famiglia, ogni occasione era un buon pretesto o per fare il raccolto della frutta o per vendemmiare, nel frattempo si facevano i pic nic con gli zii e i cuginetti e tutto diventava una vera festa per stare insieme allegramente, ridere e giocare! Di quei raccolti ricordo che mia nonna, come nessun'altra, faceva delle marmellate di albicocche che non dimenticherò mai!
Come è nel mio "stile", il mio raccontare/pensare a loro, è veicolato dalla semplice esperienza personale e familiare, che ha accompagnato gli anni più belli della mia infanzia, con sensazioni ed emozioni.
In genere quando parliamo di persone anziane e ci rivolgiamo ad un bambino, siamo soliti chiedergli : "quanti nonni hai?"
Non posso quindi fare a meno, in questo contesto, di ricordare i miei adorati nonni!
Ne ho conosciuto tre, i due materni e la nonna paterna che vedevamo durante le vacanze scolastiche perchè abitava lontano, fuori città.
Inutile dire che quelli che hanno lasciato una vera impronta nella mia crescita e che hanno accompagnato la mia infanzia, sono stati i nonni materni, che abitavano addirittura nella via parallela alla nostra!
Confesso che cercando un'immagine per questo post, ho faticato un po', cercavo qualcosa di speciale, che rispecchiasse la realtà dei miei indimenticabili nonni...Tuttavia l'immagine in bianco e nero mi piace molto, sa di antico, ricorda molto bene i "miei" tempi, quando il pomeriggio si faceva la merenda e si stava davanti al bracere per scaldarsi, si dipanava la matassa della lana per fare il gomitolo e lavorare a maglia...si raccontavano le storie del vicinato o dei parenti.
Quando i miei genitori mi lasciavano dai nonni diventava una gran festa e se poi si riusciva a trascorrere anche la notte in loro compagnia, era un gran divertimento !
Ricordo che tra loro c'era sempre un gran parlare e raccontarsi tante cose, anche le più semplici e io restavo incantata a guardarli e ascoltarli cambiare dall'italiano al "dialetto", respiravo la loro sintonia/complicità ed il loro grande amore, mi sentivo felice.
Si, il loro grande amore, fatto di piccoli gesti come quello di darsi per esempio il bacio della buonanotte mentre io, piccola, mi arrampicavo su per quel loro gran lettone antico in ferro battuto, sorridendo ingenuamente per quel loro gesto di una dolcezza infinita e provando un sentimento misto che oscillava tra la gelosia e la tenerezza .
I miei nonni erano bellissimi, lui era un uomo imponente , alto, un viso senza rughe, portava gli occhialini da vista con una montatura vecchissima, aveva un carattere deciso, autorevole e saggio con un cuore tenero come la panna montata; mia nonna era piccolina di statura con un viso solare e un sorriso che non dimentichi, uno sguardo profondo ed espressivo sempre attento e luminoso, molto protettiva nei miei confronti e sempre pronta a farmi capire quanto era grande il suo "volermi bene".
Nonostante i loro capelli candidi non riuscivo a pensare di loro che fossero "vecchi", li trovavo più entusiasti della vita rispetto ai miei genitori...
Entrambi i nonni erano molto differenti caratterialmente ma si completavano con armonia!
Mio nonno mi ha regalato la passione per le favole, inventandone una nuova ogni volta, stimolando la mia fantasia e aprendo il mio mondo fantastico in nuovi e incredibili orizzonti.
Mia nonna mi ha trasmesso la creatività, la curiosità e l'arte di " imparare e saper fare le cose" , là dove c'èra la necessità di usare le mani ragionando, tipo smontare qualcosa da riparare e capire il meccanismo per far funzionare il marchingegno rotto, senza far avanzare alcun pezzo...
Mio nonno raccontava con entusiasmo ed enfasi vicende legate alla sua fanciullezza e giovinezza , le poesie imparate da bambino, gli anni difficili con l'esperienza della guerra e il fascismo, la fame, il lavoro fuori e lontano dalla sua terra d'origine, il ritorno nella propria città nel dopo-guerra, i sacrifici...non perdendo mai il suo senso ottimistico e positivo di guardare avanti, la fede...sempre forte e tenace, uomo di grandi valori e rispetto per il prossimo con un alto senso dell'amicizia e della riconoscenza, il culto della famiglia...
Mia nonna aveva ereditato un terreno e con mio nonno avevano poi piantato una bella vigna e alberi da frutto. Lei sapeva riunire con discrezione tutta la famiglia, ogni occasione era un buon pretesto o per fare il raccolto della frutta o per vendemmiare, nel frattempo si facevano i pic nic con gli zii e i cuginetti e tutto diventava una vera festa per stare insieme allegramente, ridere e giocare! Di quei raccolti ricordo che mia nonna, come nessun'altra, faceva delle marmellate di albicocche che non dimenticherò mai!
Ma i ricordi sono tanti e per chi legge...diventano troppi; si affacciano nella mia memoria tanti quadretti, dando spunti ad altri e altri ancora, generando un mare di emozioni e nostalgia...
Ora rimane in me il ricordo indelebile, le parole, gli abbracci, l'affetto e io che ho avuto la fortuna immensa di averli accanto fino all'età adulta, spero e auguro ad ogni bambino di conoscere la gioia che ho provato io, non dimenticando mai che un domani tutti arriviamo a diventare "vecchi" come loro e pazienza se i loro passi col tempo vacillano sempre di più e il loro parlare inciampa nei vuoti di memoria, in compenso resta la grande eredità di amore e saggezza!
Ora rimane in me il ricordo indelebile, le parole, gli abbracci, l'affetto e io che ho avuto la fortuna immensa di averli accanto fino all'età adulta, spero e auguro ad ogni bambino di conoscere la gioia che ho provato io, non dimenticando mai che un domani tutti arriviamo a diventare "vecchi" come loro e pazienza se i loro passi col tempo vacillano sempre di più e il loro parlare inciampa nei vuoti di memoria, in compenso resta la grande eredità di amore e saggezza!
6 commenti:
m'hai fatto venire nostalgia dei mie vecchi :-)
Sono stata o forse meglio siamo state fortunate ! Ne ho conosciuti e vissuti 6 in realtà conosciuti attraverso le parole sono sono stati 8, eh già anche i bisnonni uno morto troppo giovane e l'altro quando io nascevo
Mi hai fatto venir voglia di buttare giù due righe probabilmente più per me, per non rischiare di dimenticare le sfumature, che forse per chi potrà leggere
notte bella Miriam ...e grazie
lella
Buongiorno cara lella, apro la mia giornta leggendo il tuo commento!
Bello quello che mi dici, soprattutto il tuo senso di nostalgia, conosco bene quallo stato d'animo...è qualcosa che fa venire la pelle d'oca!
Si siamo state molto fortunate, ma quello che fa la differenza è questo sentire e conservare nel tempo questi sentimenti, che non vengono cancellati, ma acquistano un valore sempre più grande, questo sentirsi privilegiati per aver ereditato un bene così grande.
Per molti motivi si è portati a pensare che sono cose OVVIE, non ci si sofferma a ricordare e rievocare... Che meraviglia, hai conosciuto anche i bisnonni, si certo un po' come me attraverso i racconti dei parenti e delle foto in bianco e nero, sgualcite e rovinate color seppia, come gioielli rarissimi per arricchire la nostra memoria, quella di bimbi curiosi e affamati di notizie dei nostri avi!
Sei già la seconda persona che mi scrive "Mi hai fatto venir voglia di buttare giù due righe probabilmente più per me", e questo è per me conferma che forse qualcosa ci unisce in questo nostro vivere caotico e spesso povero e avaro di sentimenti semplici!
Come te penso che le differenze siano date appunto dalle così dette SFUMATURE...
Un grande grazie lella, per le tue parole!
i nonni che grande arricchimento sono stati...anche io due materni ed la nonna paterna...il nonno materno a sei anni l'ho perso e mi è rimasto SOLO il ricordo purtroppo da morto ....il primo morto che ho visto...chissà a chi è venuta l'idea di farmelo salutare per l'ultimo volta....ha cancellato tutti i ricordi precedenti.....purtroppo
Marisa
Ciao Marisa, che bello ritrovarti da queste parti!
Penso che, come dici anche tu, i nonni sono un grandissimo arricchimento per la vita di ogni bambino!
Capisco il tuo interrogativo...riguardo all'ultimo saluto quando avevi 6 anni!
Io come te ho avuto un lutto molto grande alla tua stessa età e ha lasciato il segno tuttora...Non credo che i ricordi precedenti siano del tutto cancellati, anzi...
U grande abbraccio!!!
Almeno riuscissimo tutti a diventare vecchi come loro! Con serenità e saggezza, raccogliendo l'affetto e le attenzioni che abbiamo dato. Purtroppo non è così per tutti, e allora la vecchiaia diventa solo il rimpianto rabbioso di ciò che non si ha più, o che non si è mai avuto.
biba
@Anonimo
Benvenuta nel mio blog, ma soprattutto per aver lasciato una traccia del tuo passaggio proprio in questo post a cui tengo tantissimo!
I vecchi sono per me indispensabili in una società che sempre di più corre e spesso si dimentica di loro, a cominciare da molti figli che spesso si disinteressano di loro....
Il rispetto è un qualcosa che mi è stato insegnato dai miei "vecchi", i miei nonni! Nessuno come loro hanno saputo trasmettermi questi sentimenti che per loro era uno stile di vita, era la direzione dove incanalare tutte le azioni dalle più semplici a quelle più impegnative. I loro insegnamenti erano soprattutto buoni esempi e azioni pratiche, mio nonno diceva sempre "Non fare agli altri quello che non vuoi sia fatto a te!"
Ma hai anche ragione quando dici che non tutti i vecchi hanno la stessa fortuna, quella appunto di raccogliere i frutti che hanno seminato, ho conosciuto vecchi che si sono lasciati travolgere dai rimpianti, ma il risultato è sempre quello che dici tu....rabbia!
La vecchiaia è una tappa inevitabile della nostra vita, tanto vale cominciare a pensarci....
Ciao, torna se ti fa piacere!
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