Forse è un sogno felliniano, sento sfumare in lontananza le musiche del circo con i loro violini e i tamburi, vedo allontanarsi il corteo con i loro carrozzoni carichi di sogni e incantesimi, quasi una fuga verso altri paesi , città da esplorare dove troveranno nuove persone , grandi e piccini a cui regalare nuove emozioni e tanta meraviglia, gli artisti hanno smontato con pazienza il gran tendone del loro gigantesco e colorato teatro, i giocolieri hanno riposto nei loro vecchi bauli i costumi variopinti e scintillanti, le tigri e gli altri animali sonnecchiano ignari del nuovo viaggio nelle loro gabbie con le ruote, mentre i cilindri dei prestigiatori prendono finalmente una meritata pausa, le magie ora albergano tra le stelle e la luna che freme al pensiero di veder realizzate nuove e fantastiche scenografie, i clown hanno lavato via dal loro viso ogni traccia di trucco cancellando la loro folle maschera, mettendo a nudo lo sguardo che tradisce tutta la malinconia della loro esistenza lacerata dalla voglia di amare!
Non so perchè mi è venuto in mente di parlare del circo, mentre continuano ad affollarsi e mescolarsi nella mente ricordi e sentimenti che si perdono in un'altalena di dolcezza/tenerezza/stupore e insieme maliconia/tristezza/senso di vuoto, tra attrazione e rifiuto, non so spiegare meglio, difficile dire se mi piace davvero quello spettaccolo , forse mi disorienta un po', sarà forse perchè mi ricorda tanto la vita stessa?
Mi piace o non mi piace? A tratti si e a tratti no...Talvolta sarei voluta scappare o andare via.
Ma forse il vero circo è la vita stessa, dove gli artisti e gli attori si alternano scambiandosi i ruoli secondo una ipotetica regia, relativa, transitoria e forse fasulla, dove le comparse transitano velocemente senza soffermarsi neanche per prendere un attimo di fiato per paura di perdersi tra le infinite scenografie e i sipari, con costumi indossati per la circostanza del momento, prima di venire inesorabilmente inghiottiti dal buio dietro le quinte ed essere dimenticati velocemente!
E intando si fa strada un pensiero, quello di fermare il sogno per chiedere alla carovana un passaggio, voglio salire su quel carrozzone colorato, sarebbe molto bello proseguire con loro il viaggio, non so ancora quale sarà il mio ruolo, nè quale mi verrà assegnato , se quello di giocoliere, prestigiatore o....forse si, vorrei essere un clown per trasformare la mia malinconia e chiuderla in un cassetto per far nascere un sorriso in chi ha dimenticato come si fa e soprattutto cosa si prova, oppure potrei tentare di essere un prestigiatore e far saltare da un cilindro fiammante, grazie ad un'inspiegale mix di magie, tanti teneri e docili cuccioli per riempire la solitudine di chi si sente solo/a e lontano dal cuore di chi ama.
Oppure niente di tutto questo, mi piacerebbe però poter distribuire caramelle e cioccolattini a chiunque ma ancor di più a chi ha dimenticato il gusto dolce della vita perchè percepisce soprattutto l'amaro e l'acido, come ricordino vorrei poter offrire palloncini multicolori per non dimenticare che la vita è veramente come un grandissimo circo, ricco di sorprese, il più delle volte belle, indimenticabili ed emozionanti, dove s'inseriscono anche altre meno belle, per essere pronti a cogliere e abbracciare tutte le sfumature che ci vengono regalate perchè anche le scene più avvincenti possono cambiare senza alcun preavviso e purtroppo , rompersi in tanti pezzetti come un palloncino lasciando solo il rimpianto e il vuoto.
In ogni caso quel circo chiamato vita sa fare molto bene il suo lavoro, ha una lunga esperienza in merito e proprio per questo sa essere anche molto generosa e sa regalare anche incredibili , meravigliose e decisive svolte , dando inspiegabilmente, quasi sempre il meglio di sè!
Non so perchè mi è venuto in mente di parlare del circo, mentre continuano ad affollarsi e mescolarsi nella mente ricordi e sentimenti che si perdono in un'altalena di dolcezza/tenerezza/stupore e insieme maliconia/tristezza/senso di vuoto, tra attrazione e rifiuto, non so spiegare meglio, difficile dire se mi piace davvero quello spettaccolo , forse mi disorienta un po', sarà forse perchè mi ricorda tanto la vita stessa?
Mi piace o non mi piace? A tratti si e a tratti no...Talvolta sarei voluta scappare o andare via.
Ma forse il vero circo è la vita stessa, dove gli artisti e gli attori si alternano scambiandosi i ruoli secondo una ipotetica regia, relativa, transitoria e forse fasulla, dove le comparse transitano velocemente senza soffermarsi neanche per prendere un attimo di fiato per paura di perdersi tra le infinite scenografie e i sipari, con costumi indossati per la circostanza del momento, prima di venire inesorabilmente inghiottiti dal buio dietro le quinte ed essere dimenticati velocemente!
E intando si fa strada un pensiero, quello di fermare il sogno per chiedere alla carovana un passaggio, voglio salire su quel carrozzone colorato, sarebbe molto bello proseguire con loro il viaggio, non so ancora quale sarà il mio ruolo, nè quale mi verrà assegnato , se quello di giocoliere, prestigiatore o....forse si, vorrei essere un clown per trasformare la mia malinconia e chiuderla in un cassetto per far nascere un sorriso in chi ha dimenticato come si fa e soprattutto cosa si prova, oppure potrei tentare di essere un prestigiatore e far saltare da un cilindro fiammante, grazie ad un'inspiegale mix di magie, tanti teneri e docili cuccioli per riempire la solitudine di chi si sente solo/a e lontano dal cuore di chi ama.
Oppure niente di tutto questo, mi piacerebbe però poter distribuire caramelle e cioccolattini a chiunque ma ancor di più a chi ha dimenticato il gusto dolce della vita perchè percepisce soprattutto l'amaro e l'acido, come ricordino vorrei poter offrire palloncini multicolori per non dimenticare che la vita è veramente come un grandissimo circo, ricco di sorprese, il più delle volte belle, indimenticabili ed emozionanti, dove s'inseriscono anche altre meno belle, per essere pronti a cogliere e abbracciare tutte le sfumature che ci vengono regalate perchè anche le scene più avvincenti possono cambiare senza alcun preavviso e purtroppo , rompersi in tanti pezzetti come un palloncino lasciando solo il rimpianto e il vuoto.
In ogni caso quel circo chiamato vita sa fare molto bene il suo lavoro, ha una lunga esperienza in merito e proprio per questo sa essere anche molto generosa e sa regalare anche incredibili , meravigliose e decisive svolte , dando inspiegabilmente, quasi sempre il meglio di sè!
14 commenti:
Il circo alimenta la fantasia. In passato la guidava verso distanze e potenzialità che non si riuscivano ancora a immaginare; oggi verso una dolcezza speranzosa e ignara, che non si riesce a riprodurre. Aiutava e aiuta a misurare realtà, che un tempo, stretta, generava angustie; oggi è così vasta da creare sgomenti. Proprio la sua misura, come una caramella o un palloncino colorato, ci richiama al gusto della sfumatura che rasserena. L'attimo in cui racchiudere, o riassumere, il senso di ciò che viviamo, e ritrovare desideri.
(grazie per la visita)
@Piesse
Il circo alimenta anche la mia fantasia, uso e sfrutto quel palcoscenico come metafora di vita, dove ogni ciack ripercorre frammenti di vita ed emozioni che si dipanano tra le pieghe dell'esistenza umana, compreso la mia e di chi circonda la mia vita privata, reale e/o virtuale ma anche professionale.
Hai ragione, "la misura"(ci ho scritto un post....) è l'elemento che genera e crea la dimensione di ogni persona, contribuisce a determinare lo spessore delle scene e delle varie situazioni, caramella o palloncino?
Le sfumature sono quelle che danno profondità, ombre e luci, proprio come accade quando si dipinge un quadro, perchè davvero, tutto è racchiuso in quell'Attimo.
(Benvenuto nel mio blog, è un piacere per me, torna quando vuoi!)
....e dopo aver impacchettato pronti da dare via vestiti che ormai non uso piu', mi dedico un po' di tempo per perdermi nei viaggi di chi sa viaggiare come me...e ti trovo li' pronta con parole nuove...mentre attendi sali su un carrozzone del circo e mi fai fare un salto indietro nel passato quando ero clown e giocoliera e non sapevo ancora che lavoro scegliere....ma poi ho incontrato chi mi ha fatto scoprire la psicomotricita' e quel clown e quella giocoliera si sono trasformati in terapeuta con tre palline ed un naso rosso sempre pronti ad uscire fuori dalla borsa...grazie per questo viaggio e tuffo nel passato...mi hai dato un'idea per parlarne e scriverne anche sul mio blog.
Ancora una volta leggerti e' sentirti assolutamente accanto a me e alla mia strada...
ahhhh che meraviglia...adesso mi godo un buon caffe' .
alla prossima
bb
@Barbara
Dunque ti stai preparando per andare incontro a giorni nuovi, impacchettando cose che non usi più...Allora sei pronta per fare un viaggetto con me? Vediamo un pochino, mmmmh, lato finestrino o corridoio? Zona fumatori o non fumatori? Scegli! Fare viaggi nel Tempo, con la macchina del tempo(vedi vecchio post....), è una delle mie passioni più recenti, o almeno lo sta diventando per forza di causa maggiore, da quando non ho più la libertà come un tempo(scusa il bisticcio di parole!), per allontanarmi da casa e dai problemi familiari e viaggiare con un bagaglio vero e con un regolare biglietto aereo!
Oggi il mio viaggio posso farlo grazie al carrozzone del circo, domani non so...ma noi "addetti ai lavori" sappiamo bene che la fantasia è il carburante per alimentare il nostro lavoro con i bambini che ci richiedono energie ed entusiasmo in continuazione! Sono stra-felice di poter condividere questa metafora del circo con te, intuisco che da un certo punto di vista parliamo "la stessa lingua", psicomotricità è un universo che non si può spiegare nè con poche , nè con molte parole...Anch'io ci sono arrivata dopo tanti anni di volontariato(ancor prima di trovare la strada per diventare Terapista della Riabilitazione), non ho mai abbandonato i sogni, ho lavoarato dentro me tenacemente e con grande "testardaggine", ma quante sconfitte e delusioni, quante lotte contro i mulini a vento, persino in famiglia...
Grazie a te per esserti unita al mio avventuroso viaggio, è bello poter condividere con te le stesse emozioni anche professionali, ti racconterò....mi sa che molto presto indosserò anche io un bel naso rosso lacca fiammante, ci sarà da divertirsi!
Ciao bb, quando vuoi sono qui!
Mentre leggevo i tuoi pensieri, ho pensato di postare un commento dicendoti che in fin dei conti, la vita è un circo, che tutto quello che racconti lo si trova anche dalla vita stessa, ma non c`e ne più bisogno che io te lo dica, alla fine lo hai già detto anche tu, quindi,non servono più parole, e ne approfitto per darti i miei più sinceri saluti. Spero a presto. ciao
@"Un tocco di Rosa"
Perchè non dirmi quello che hai pensato tu a proposito del tuo modo di vedere e percepire questo enorme circo chiamato "vita"? Ognuno di noi ha una percezione diversa delle cose e tutte meritano di essere condivise.
Ogni esperienza e sogno, merita di essere raccontata in svariati modi, parole, colori e profumi!
Sarebbe bello leggere anche il tuo personale punto di vista, perciò se ci ripensi...
A presto, perchè no?
Bacioni!!!
in seconda elementare ci portarono al circo, durante lo spettacolo con le tigri, il domatore le frustò perchè non obbedivano, fuggì terrorizzata fuori dal tendone, la mia maestra ( sono una delle ultime ad aver avuto una maestra sola ...LAURA) mi inseguì, e mi calmò piangevo a dirotto per le tigri, da allora il circo ha perso per me ogni attrattiva... pensa che io guardo molto spesso i vecchi film della disney, non guardo Dumbo perchè è ambientato nel circo.....
@calendula
Sono d'accordo con te, certe scene segnano in modo significativo, condizionano inevitabilmente e non certo in modo positivo, mi dispiace moltissimo che hai vissuto o meglio subìto il circo in quel modo devastante!
Purtroppo le esperienze negative o "traumatiche" che si vivono nell'infanzia sono molto difficili poi da rimuovere e "cancellare" e non posso darti torto! Mi spiace averti fatto affiorare quel ricordo non certo piacevole, ma se puoi prova a ricordare se almeno c'è stato qualcosa, all'interno dello spettaccolo che è riuscito a regalarti un sorriso!
Anche nella vita come nel circo ci sono tante situazioni orribili che sconvolgono e lasciano segni indelebili, però penso che è doveroso sforzarsi di ricercare qualche frammento di positività che fa nascere in noi un po' di gioia ed il sorriso, spero che fuori dal circo sia per te tutto più roseo e sereno!
(P.s. anch'io non amo vedere atti di durezza e violenza nei confronti degli animali, forse perchè li amo da impazzire, anche se dicono che si tratta di modalità di addestramento. Il parlare del circo era una metafora, come tante altre.)
Un abbraccio, spero serva a scacciare i tuoi brutti ricordi di bambina!!!
A me dà una tristezza indicibile il circo... è un po' come il carnevale: una finzione di allegria ostentata, è l'apparenza non l'essere, è il peregrinare senza punti fermi, è il darsi in pasto agli altri senza darsi veramente.
Non ti vedo così Miriam. In te c'è la volontà di essere, senza apparenze o finzioni.
Buon domenica.
@Sonia ognibene
Non nascondo che anche a me il circo come spettaccolo trasmette gli stessi tuoi sentimenti, esattamente come il carnevale che m'interroga in continuazione.La finzione fa parte del gioco, come quando da bambini si giocava e dicevamo "facciamo finta che..."così che anche la vita racchiude in sè massicce dosi di finzione e tanto altro ancora...mi sto convincendo che è una costantte che accompagna inevitabilmente il flusso di ogni cosa e da questo parametro si misurano la grandezza o la piccolezza delle situazioni e delle persone, non trovi? Dicasi altrettanto per gli affetti e le emozioni...e qui si potrebbe aprire un universo di parole e pensieri! sta ad ognuno di noi se "darsi in pasto" o meno, ma penso che abbiamo il diritto e il dovere di salvaguardarci.
Vedo che sati guardando nella direzione giusta, le apparenze non fanno per me, ma come per lo spettaccolo del circo anche la mia vita e le mie scelte hanno un prezzo...niente è gratis!
ciao cara sonia, sorridi insieme a me e tutto sarà più dolce, forza e coraggio!
ma piacciono gli acrobati nel circo, questo si, ti dico la verità se dovesse arrivare qui quel circo ( non ricordo il nome) che ha solo esseri umani consenzienti come lavoratori andrei a vederlo sicuramente. Il circo poi come metafora di vita non fa per me, mi è sempre piaciuto l'idea della vita come un giardino da coltivare... mi impegno per far fiorire più possibile me stessa e tutti quelli che mi circondano. un bacio cal
Potrei azzardare un'ipotesi sul tuo modo di affrontare la vita....t'intravedo, mi sembra di percepire dalle tue parole che ti muovi come un'acrobata che coltiva fiori di dolcezza intorno a te, mettendo un po' d'ordine in una giungla dove brulicano anche erbacce e piante parassitarie che spesso nuociono "gravemente alla salute"!
Non ti nascondo che anche per me "il giardino" resta un traguardo che coltivo quotidianamente e lo ritrovi anche sfogliando le pagine del mio blog, spero di riuscire ad offrire anche a te un fiore di dolcezza per allietare la tua permanenza in questo mio semplice(spero!) blog...
A presto, ricambio con simpatia il tuo bacio!
Carissima Miriam, il tuo post è veramente bello e le tue parole sono come sempre profonde e luce su pensieri nascosti. Dai della vita una lettura molto interessante e allo stesso tempo condivisibile. Io ho sempre avuto paura dei clown e di tutto ciò che risulta artefatto, mascherato e poco trasparente. Il circo inoltre mi ha da sempre prodotto una grande tristezza e malinconia per non parlare dell'uso improprio che si fa degli animali cancellando in loro ogni fierezza e ogni dignità. A me non piace "far finta di.......". Per bambini i giochi imitativi sono fondamentali per crescere ed imparare a diventare grandi, da grandi però, il "far finta di..." diventa inganno e meschinità. Ho conosciuto alla scuola elementare una bambina circense che rimase con noi due settimane poi il circo a cui lei apparteneva ripartì e ci lasciò per andare in un'altra città e in un'altra scuola. Questo vivere senza una terra d'appartenenza mi aveva dato un forte senso di smarrimento e di vuoto e non perché avevo solo 7 anni bensì perché mi sarei sentita senza una vera identità. Strano ma lo penso ancora, credo all'importanza delle nostre radici, dell'identificazione di noi stessi in un luogo. Sicuramente questa staticità impedisce nuovi spazi, nuovi orizzonti, però ci da un senso di sicurezza e serenità.
Buona notte carissima Miriam, buona settimana e un bacio alla tua mamma.
A presto, Rosi.
@Rosi Jo'
Il circo come la vita, sono come i nostri pensieri e le nostre emozioni. In ogni situazione o esperienza non tutto è brutto o bello, ci sono e si nascondono invisibili frammenti di bellezza e stupore anche in ciò che "non piace" o ci allontana. Sarà una mia fissazione ma cerco di trovare un po' di bello anche dove il bello apparentemente non si vede, non penso che la mia sia solo una questione di testardaggine. Questo parametro mi ritrovo ad applicarlo nella vita di tutti i giorni anche per le situazioni più "strane", così pure nel lavoro quando mi scontro con realtà che verrebbe la voglia di lasciar perdere tutto e non lottare per trovare risposte diverse!
Anche a me il circo in sè trasmette malinconia e per certi versi penso che gli animali non andrebbero costretti a vivere dentro un circo...il mio era solo per dire che anche in quelle realtà, può esistere tanta bellezza, fantasia, stupore e gioia! Il "far finta" era riferito solo come termine di paragone all'infanzia e nel caso degli adulti la finzione sta a ricordare che la vita ha anche uno spazio ludico sano, non certo in senso di inganno e meschinità, sarebbe un orrore!
Molto bello quello che dici riguardo al senso di appartenenza ad un luogo, le radici sono molto importanti anche se hanno il rovescio della medaglia, ma alle volte non si può avere tutto e allora si complicano le cose!
Buona e serena notte anche a te e grazie mille per la tua gentilezza!
Domani si ricomincia un'altra settimana, buon tutto!
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