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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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I commenti sono ovviamente graditi. Per leggerli cliccate sul titolo dell'articolo(post) di vostro interesse. Per scrivere(postare,pubblicare) un commento relativo all'articolo cliccate sulla voce commenti in calce al medesimo. Per un messaggio generico o un saluto al volo firmate il libro degli ospiti (guest book) dove sarete benvenuti.

domenica 29 marzo 2009

Il Tempo


Mi sono svegliata con "Il tempo" in testa...per un miliardo di motivi, ma più ovviamente per il fatto che da oggi abbiamo la possibilità di cambiare e modificare questo elemento spazio-temporale, semplicemente spostando le lancette dei nostri orologi!
Non potevo certo non tentare di affrontare questo spinoso elemento, io che vivo e respiro questo spazio virtuale, sospesa nel tempo...Proprio io (ma non certo l'unica) che lotto da sempre con questa affascinante e controversa entità nel mio contesto reale...non solo in termini di ticchettio di orologi, ma nel senso che spesso devo ricordare a me stessa che "C'è un tempo per ogni cosa"...
Talvolta ci comportiamo come se fossimo "padroni" del Tempo, forti nella convinzione illusoria di poterlo gestirire con la semplice volontà razionale, imperterriti crediamo di poterlo modificare e adattare in base ai nostri interessi e bisogni puramente(e quasi sempre) materiali, legati agli eventi della nostra vita quotidiana, senza nessuna considerazione nel senso più ampio del termine o alcun sentimento di gratitudine nei suoi confronti!
Talvolta ci capita di pensare di poter dilatare il tempo, di allontanarlo, altre volte desideriamo di fermarlo e cristallizzarlo, altre volte tentiamo di respingerlo, rinnegarlo e riprenderlo come e quando vogliamo, spesso lo maltrattiamo e lo offendiamo, lo deludiamo...sprechiamo...uccidiamo...il nostro tempo!
Quasi mai pensiamo che invece il Tempo si nutre anche e soprattutto di Mistero e Spiritualità, di Magia e Sogno... Non dovremo mai dimenticare che siamo creature del nostro Tempo, e che che siamo della sua stessa sostanza, tuttavia rifiutiamo e rinneghiamo ancora una volta questa consapevolezza con molta e troppa superficialità.
Usando le parole di Terzani: "Ci siamo tarpati le ali della fantasia, abbiamo messo il bavaglio al cuore, abbiamo ridotto tutto il mondo al solo mondo dei sensi con questo negandoci l'altra metà"(da"La rivoluzione dentro di noi").
A questo proposito mi piace tornare indietro, pescare lontano nei ricordi del mio periodo adolescenziale, dove un brano di rara poesia ha accompagnato le mie crisi esistenziali... dove c'era uno spazio maggiore per riflettere e ricercare un certo senso mistico nel mio vivere.
Questo brano non mi ha mai abbandonata o delusa e tuttora conferisce un sapore più gradevole allo scorrere e fluire del tempo stesso !
Per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo.
C’è un tempo per nascere e un tempo per morire,
un tempo per piantare e un tempo per sradicare le piante.
Un tempo per uccidere e un tempo per guarire,
un tempo per demolire e un tempo per costruire.
Un tempo per piangere e un tempo per ridere,
un tempo per gemere e un tempo per ballare.
Un tempo per gettare sassi e un tempo per raccoglierli,
un tempo per abbracciare e un tempo per astenersi dagli abbracci.
Un tempo per cercare e un tempo per perdere,
un tempo per serbare e un tempo per buttar via.
Un tempo per stracciare e un tempo per cucire,
un tempo per tacere e un tempo per parlare.
Un tempo per amare e un tempo per odiare,
un tempo per la guerra e un tempo per la pace.
(Qohelet)

sabato 21 marzo 2009

Oggi...

La strada verso la Primavera è appena iniziata...
Buon Inizio di Primavera a tutti!
Un grande abbraccio...
(Miriam)

venerdì 20 marzo 2009

Primavera

Vado incontro alla Primavera con le braccia cariche di aspettative e speranze, tra le mani s'intrecciano piccoli ciuffi d'erba, fiori selvatici e qualche spina, tra le labbra sussurro parole poetiche, non sono mie ma vibrano dentro me fortemente incise nella pelle, sono versi di una grande donna...un'artista che stimo e mi affascina, m'inquieta e sconvolge! Lei che più di ogni altro artista ha fatto della sua vita una continua ricerca interiore, un cadere ed un rialzarsi faticosamente ma con tenacia, un continuo ricercare in sè una continua rinascita ed evoluzione per ritrovare la sua luce...la sua Primavera!
"Io non ho bisogno di denaro,
ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitano alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti...
ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi".
(Alda Merini)

giovedì 19 marzo 2009

Paternità

Poche parole e poi vado a dormire, dico sempre così e poi finisco per perdermi tra le frasi da scrivere e i tanti pensieri che s’intrecciano tra i capelli, i polpastrelli ed i tasti della mia tastiera.

Ricordavo di aver conservato in una delle tante cartelle “immagini”, proprio quella che vi mostro, quando avevo in mente di “inventare” un blog più serio.

L’ho conservata e custodita gelosamente, se non sbaglio avevo scritto anche un piccolo “racconto”, tuttavia oggi resta l’immagine che mi piace molto perché a metà strada tra un quadro e una foto, i colori sono tenui e trasparenti come un dolce incontro di acquarelli, i contorni sono sfumati e nebulosi come vecchi ricordi che affiorano nella mente dopo aver subito una inevitabile trasformazione, quella che avviene sotto la spinta e l’influsso del tempo “ passato” e l’incontro con quello “ presente”…

Banale a questo punto da parte mia continuare a cercare il titolo per l’immagine…

Ma non posso tirarmi indietro, si tratta evidentemente di Un padre col suo bambino, in riva al mare.

Stasera, poco prima di andare via dal lavoro, parlavo con una collega, mi ha ricordato che oggi è(era) la giornata della festa del papà… Prima di quella chiacchierata non mi era passato per la mente o meglio è da molto che non ho riferimenti per questa “festa”, ho perso mio padre nell’89, un infarto se l’è portato via, ma non è di questo che volevo parlare…

Guardo l’immagine e provo ad ascoltare la voce di quel padre che parla al suo bambino, il piccolo osserva con stupore quello che si nasconde tra i ciottoli e la sabbia marina, il suo giovane sguardo segue con fiducia, attenzione e curiosità le indicazioni e le spiegazioni del padre…ascolta quella voce forte e rassicurante senza perdere una sola parola, la sente vibrare nel suo corpicino, è felice, si sente sicuro e protetto tra le sue braccia, intorno a loro c’è solo una gran calma e pace…c'è amore e dolcezza!

Si percepisce il profumo del mare e la salsedine sale fino alle narici, creando uno strano e buffo solletico. Anche il vento ha smesso di soffiare per non dissolvere quell’incanto, finendo per allontanarsi di nascosto, tra i cespugli della macchia mediterranea, il mirto e le altre buone erbe aromatiche.

In religioso silenzio e rispetto accarezza entrambi con una lieve e discreta brezza marina, perché il tempo non cancelli quegli attimi preziosi per quel dono stupendo che è la Paternità!…

Ma sto solo commentando un’immagine…in fondo è solo un’immagine!

lunedì 16 marzo 2009

Grazie!

Questo non è un post, vuole essere solo il mio più sincero "Grazie" a tutti voi che avete iniziato a seguirmi(pur non conoscendomi), attraverso questa strana avventura che si chiama "blog" .
Il mio ringraziamento è rivolto a chi ha deciso di rompere il ghiaccio scrivendomi anche un semplice e veloce saluto o un commento più amichevole e tenero, avvolgente come un forte e caldo abbraccio, un incoraggiamento a continuare !!!
Il mio pensiero va inoltre, alle persone amiche che mi conoscono nella vita di tutti i giorni e che non mi riconoscono in quello che scrivo/penso attraverso il blog.
Niente paura, sono sempre la stessa persona, la stessa Miriam che però ama anche sognare/inventare/fantasticare e che sente che in questo luogo "sospesa nel tempo", può farlo sperimentando modi e strategie che in un altro ambito sarebbe più difficile...
Grazie anche a chi ha deciso che non mi scriverà mai, perchè (forse)almeno una volta è passato/a da queste parti...
Grazie a chi vorrebbe scrivermi ma "ancora non se la sente", a chi vorrebbe capire chi e come sono veramente, a chi mi vuol bene così come sono con i miei pregi e diffetti...
A TUTTI, grazie per aver colorato le mie giornate con le vostre parole cariche di condivisione e sostegno , spero che vogliate continuare con me questa bella avventura, anche solo con una breve visita, come se foste in casa vostra, ogni volta che vi fa piacere!
Sì, perchè insieme tutto è più bello, tutto è più semplice!
Un caro abbraccio...

sabato 14 marzo 2009

Il topolino

Tutti siamo stati bambini, anche se spesso ce lo dimentichiamo, vero? Per chi ha il privilegio di essere diventato genitore, posso dedurre, ma magari sbaglio, che attraverso la crescita dei propri figli si hanno maggiori possibilità e spunti per ricordare e fare un tuffo nel passato, rievocando e rivivendo tante emozioni dei loro piccoli già vissute e sperimentate precedentemente da loro stessi, nella propria infanzia.
Qualcuno potrebbe smentirmi affermando che le preoccupazioni e le ansie quotidiane non sempre facilitano tutta questa "poesia" e io non posso certo aprire bocca in merito...
Di sicuro non ho dimenticato, nonostante sia oggi una "persona adulta", tutte le apprensioni esagerate di mia madre quando ero piccola e le severità giganti e difficili da gestire/capire, da parte di mio padre!
I bambini non dimenticano nulla e spesso gli adulti, senza colpevolizzare nessuno, non sanno che i piccoli iniziano a "ricordare e registrare" prima di quanto non si creda!
Ritornando alla "poesia" e lasciandomi prendere la mano dal sentimentalismo (esiste anche quello buono e costruttivo), ieri c'è stata la festa di compleanno del mio stra-adorato nipotino, figlio di mio fratello, che ha compiuto 7 anni, come passa il tempo...
I genitori hanno organizzato una bella festicciola familiare, con tanto di torta panna e crema, raffigurante Gokku(ma come si scrive?), il personaggio giapponese preferito dal bambino, tutto in tranquillità nella villa di famiglia vicino al mare, mitico luogo di ritrovo per feste, ricorrenze di Natale o Pasqua, anniversari e quant'altro...
La festa prevedeva anche un altro "evento"...eh sì, il nostro adorato ometto ha infatti perso il suo primo dentino di latte e con l'aiuto complice e simpatico di un fratello della mamma, si è creata la storia appunto "del topolino che passa a prendersi il dentino e lascia in dono qualcosa!"
Inutile dire che ho preso parte come se fossi tornata indietro nel tempo della mia infanzia, è stato divertente ed emozionante, si è atteso che imbrunisse e dopo aver adagiato il prezioso dentino in una micro bustina, è stato nascosto in una fessura nel muro che circonda il giardino, in attesa del topino !
La sorellina che ha 4 anni, mostrando un po' di naturale gelosia, ha indotto ad inventare qualcosa...è stato preso un chicco di sale grosso da mettere al posto di un suo dentino, nel tentativo di imbrogliare il topino e far sì che, con generosità lasciasse qualcosa anche per lei!
Ma ecco che arriva il momento della torta, la candelina aspetta il soffio magico del bambino, i palloncini cominciano a cricchiolare per il tepore che nel frattempo si è sprigionato nel grande salone...si spengono le luci, la videocamera chissà se riprende la scena come deve, qualcuno intona la canzoncina, qualcuno stona, qualcun'altro ride..."Evviva, tanti auguri, buon compleanno !" . La mamma scatta di nascosto qualche foto, baci, abbracci, ci sono i regali da scartare con la carta multicolore e i nastrini argentati che creano allegria...
Ma il pensiero dei bambini si sposta e va al topolino: " Sarà passato?"
Ecco che una piccola rappresentanza di zii si dirige con i bambini nel giardino, in mano una torcia per creare più mistero e trovare il percorso, ci siamo...il bambino comincia a tirare il cordoncino dove prima c'era il sacchettino col dentino, "ma forse il topino sta tirando dall'altra parte..." no, ecco spunta qualcosa, io sono dietro la fila, non riesco a vedere tutta la scena... bene ci siamo... i bambini finalmente gridano felici. Sììììì, il topino è passato e ha lasciato due micro bustine con dentro alcune monetine!
Che felicità.... i bambini ora corrono lungo il vialetto che porta alla villa, rossi in viso per la novità, per mosratre alla nonna e agli zii il dono del topino, mentre ancora continuano a chiedersi cosa ne farà del dentino e di quel chicco di sale, sistemato al posto di un dentino non ancora caduto.
I bambini, ora parlano e ridono mentre stringono nella manina le monetine, divertiti e felici per aver imbrogliato il topolino, inconsapevoli che quegli attimi di gioia diventeranno preziosi frammenti di magia che portenno con loro anche nella vita adulta e quando avranno bisogno di sognare, basterà ricordare che quel bambino vive sempre dentro di loro, sempre pronto per regale nuove emozioni !

mercoledì 11 marzo 2009

La musica dell'anima

Pomeriggio di riposo dalle fatiche lavorative, sono annoiata, potrei fare molte cose, rilassarmi, uscire, sentire qualche amica, disegnare… mentre medito prendo/perdo tempo, apro il pc , c’è qualche mail che aspetta di esser letta, faccio una visitina ai nuovi e graditissimi ospiti pervenuti nel mio mondo caotico, quello del mio blog sospeso nel tempo come me, insieme ci diamo una mano...
Finalmente decido, sto in casa, forse scrivo qualcosa anche se diventa difficile trovare spunti quando si attraversano giorni duri da digerire per via dei compromessi (li odio su tutti i versanti). A me succede soprattutto nel lavoro, ecco allora che lo stress prende il sopravvento, sento una voglia di non fare, vorrei fermarmi, scappare, ribellarmi…arrendermi(lo so è una brutta parola!). Comincia come “un qualcosa” che frena e blocca i pensieri, l’entusiasmo, qualcuno dice che è anche frutto della Primavera, stà di fatto che non mi piaccio molto con questo grigiore…Decido di ascoltare un po’ di musica, a volte aiuta a mettere i tasselli nel posto giusto, mette un po’ di ordine nelle emozioni allontanando la causa devastante, devo sconfiggere una certa rabbia, si forse ce la faccio, ma guarda un po’... trovo il vecchio doppio cd dei “Golden Gospel Singers”!
Rivivo la particolarità del concerto seguito in un Natale di diversi anni fa, che emozione...dove il tutto va oltre la musica gospel-spiritual, per approdare a contaminazioni con la musica hip-hop e rap. Inserisco il cd, mi metto comoda davanti al mio amico pc, la cuffia nelle orecchie e mi immergo in quel caldo e rassicurante mare di voci, lentamente mi lascio avvolgere, il colore della musica è nero come la mia rabbia. Peccato che non mi vedete mentre scrivo, sto iniziando a muovermi, uffah, sono seduta dal momento che ho deciso di scrivere ma con un piede seguo il ritmo e non riesco a tenerlo fermo, l'altro idem cadenza il tempo sul pavimento, difficile non ballare, anche le dita saltellano impazzite a suon di musica sulla tastiera. Altri tempi quando non sapevo digitare e non trovavo le letterine(che tormento quei tempi...). Ora anche la testa , le spalle, il tronco sono contagiate dalla valanga musicale, sono davvero dentro la musica e nessuno può fermarmi, tutto si fa sempre più intenso, i cantanti sembrano volare e io con loro sulle loro ali, quelle che hanno indossato per dar vita alle loro incredibili e celestiali voci , il coro crea un sottofondo e una coreografia da Paradiso, con le mani scandiscono il tempo che diventa pura e magica melodia, il pianoforte vibra dentro la testa e nella pancia, per incanto quei maghi neri riuniscono tutti i miei frammenti unendoli e compattandoli.
Tra le note spiritual di "O Happy Day" ritrovo finalmente un po’ di pace e serenità, è ora di riprendere la strada interrotta e buttare via quello che intossica l'anima, domani si riprende!

sabato 7 marzo 2009

8 Marzo...

Sarò breve, molto breve. L'immagine parla più di qualsiasi parola... tuttavia non potevo tirarmi indietro!
Poco fa, mio malgrado, mi sono accorta che domani è l'8 Marzo, giornata definita come "Festa della donna", ma vi risparmio il mio punto di vista perchè rientra tra le mie allergie croniche nei confronti delle festività obbligate dai mass media, strumentalizzata e impoverita per usi e consumi che non condivido!
A noi donne dedico quest'immagine emblematica e altamente metaforica, perchè la smettiamo, una volta per tutte di farci trascinare come oggetti inanimati dal flusso del "tutti fanno così o pensano così"...
Perchè sappiamo dire e comunicare il nostro pensiero sempre, soprattutto quando suona una musica scomoda a molti, perchè sappiamo ascoltare senza ipocrisie e discernere il bene dal male, perchè finalmente sappiamo aprire il nostro sguardo al mondo che ci circonda, con occhi limpidi e puri, rinnegando la teoria di omertà del "non vedo, non sento non parlo", nascondendoci in situazioni di comodo dove regna la passività!
Un caro abbraccio a tutti, un grazie ai nostri compagni maschietti che spesso, sanno cogliere in noi l'nvisibile!
Buona giornata...e buon fine settimana!

venerdì 6 marzo 2009

I nonni

Era mia intenzione affrontare quanto prima il discorso della "Terza età", dei nostri anziani (molti di loro si offendono quando li chiamano "vecchi"), senza avere tuttavia la pretesa di scrivere qualcosa di banale o tantomeno di falso e artefatto.
Come è nel mio "stile", il mio raccontare/pensare a loro, è veicolato dalla semplice esperienza personale e familiare, che ha accompagnato gli anni più belli della mia infanzia, con sensazioni ed emozioni.
In genere quando parliamo di persone anziane e ci rivolgiamo ad un bambino, siamo soliti chiedergli : "quanti nonni hai?"
Non posso quindi fare a meno, in questo contesto, di ricordare i miei adorati nonni!
Ne ho conosciuto tre, i due materni e la nonna paterna che vedevamo durante le vacanze scolastiche perchè abitava lontano, fuori città.
Inutile dire che quelli che hanno lasciato una vera impronta nella mia crescita e che hanno accompagnato la mia infanzia, sono stati i nonni materni, che abitavano addirittura nella via parallela alla nostra!
Confesso che cercando un'immagine per questo post, ho faticato un po', cercavo qualcosa di speciale, che rispecchiasse la realtà dei miei indimenticabili nonni...Tuttavia l'immagine in bianco e nero mi piace molto, sa di antico, ricorda molto bene i "miei" tempi, quando il pomeriggio si faceva la merenda e si stava davanti al bracere per scaldarsi, si dipanava la matassa della lana per fare il gomitolo e lavorare a maglia...si raccontavano le storie del vicinato o dei parenti.
Quando i miei genitori mi lasciavano dai nonni diventava una gran festa e se poi si riusciva a trascorrere anche la notte in loro compagnia, era un gran divertimento !
Ricordo che tra loro c'era sempre un gran parlare e raccontarsi tante cose, anche le più semplici e io restavo incantata a guardarli e ascoltarli cambiare dall'italiano al "dialetto", respiravo la loro sintonia/complicità ed il loro grande amore, mi sentivo felice.
Si, il loro grande amore, fatto di piccoli gesti come quello di darsi per esempio il bacio della buonanotte mentre io, piccola, mi arrampicavo su per quel loro gran lettone antico in ferro battuto, sorridendo ingenuamente per quel loro gesto di una dolcezza infinita e provando un sentimento misto che oscillava tra la gelosia e la tenerezza .
I miei nonni erano bellissimi, lui era un uomo imponente , alto, un viso senza rughe, portava gli occhialini da vista con una montatura vecchissima, aveva un carattere deciso, autorevole e saggio con un cuore tenero come la panna montata; mia nonna era piccolina di statura con un viso solare e un sorriso che non dimentichi, uno sguardo profondo ed espressivo sempre attento e luminoso, molto protettiva nei miei confronti e sempre pronta a farmi capire quanto era grande il suo "volermi bene".
Nonostante i loro capelli candidi non riuscivo a pensare di loro che fossero "vecchi", li trovavo più entusiasti della vita rispetto ai miei genitori...
Entrambi i nonni erano molto differenti caratterialmente ma si completavano con armonia!
Mio nonno mi ha regalato la passione per le favole, inventandone una nuova ogni volta, stimolando la mia fantasia e aprendo il mio mondo fantastico in nuovi e incredibili orizzonti.
Mia nonna mi ha trasmesso la creatività, la curiosità e l'arte di " imparare e saper fare le cose" , là dove c'èra la necessità di usare le mani ragionando, tipo smontare qualcosa da riparare e capire il meccanismo per far funzionare il marchingegno rotto, senza far avanzare alcun pezzo...
Mio nonno raccontava con entusiasmo ed enfasi vicende legate alla sua fanciullezza e giovinezza , le poesie imparate da bambino, gli anni difficili con l'esperienza della guerra e il fascismo, la fame, il lavoro fuori e lontano dalla sua terra d'origine, il ritorno nella propria città nel dopo-guerra, i sacrifici...non perdendo mai il suo senso ottimistico e positivo di guardare avanti, la fede...sempre forte e tenace, uomo di grandi valori e rispetto per il prossimo con un alto senso dell'amicizia e della riconoscenza, il culto della famiglia...
Mia nonna aveva ereditato un terreno e con mio nonno avevano poi piantato una bella vigna e alberi da frutto. Lei sapeva riunire con discrezione tutta la famiglia, ogni occasione era un buon pretesto o per fare il raccolto della frutta o per vendemmiare, nel frattempo si facevano i pic nic con gli zii e i cuginetti e tutto diventava una vera festa per stare insieme allegramente, ridere e giocare! Di quei raccolti ricordo che mia nonna, come nessun'altra, faceva delle marmellate di albicocche che non dimenticherò mai!
Ma i ricordi sono tanti e per chi legge...diventano troppi; si affacciano nella mia memoria tanti quadretti, dando spunti ad altri e altri ancora, generando un mare di emozioni e nostalgia...
Ora rimane in me il ricordo indelebile, le parole, gli abbracci, l'affetto e io che ho avuto la fortuna immensa di averli accanto fino all'età adulta, spero e auguro ad ogni bambino di conoscere la gioia che ho provato io, non dimenticando mai che un domani tutti arriviamo a diventare "vecchi" come loro e pazienza se i loro passi col tempo vacillano sempre di più e il loro parlare inciampa nei vuoti di memoria, in compenso resta la grande eredità di amore e saggezza!