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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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venerdì 18 settembre 2009

Preghiera indiana

Dovrei scrivere un post ma non so da che parte iniziare...sono confusa e condizionata tristemente per la notizia dell'attentato di ieri a Kabul ma non parlerò del mio punto di vista sulla scelta politica che è stata presa, non entro volutamente nella polemica e nella condanna di una simile decisione anche perchè purtroppo non servirà a ridarci i nostri ragazzi morti in quella terra martoriata e straniera.
Rifletto sullo stato d'animo che accompagna questi momenti tragici che ci vede ancora una volta impotenti e inutili spettatori, dove interrogarsi sul perchè e sul senso di simili sciagure dettate dall'odio da parte di altri esseri umani, non dà nessuna risposta nè sentimenti di pace e speranza, ma solo e unicamente rabbia, straziante dolore e terribile scoraggiamento. Purtroppo non è la prima tragedia, non si può continuare ad assistere a simili strazi senza sentirsi lacerare l'anima; siamo ormai affamati di giustizia e pace, sempre di più ne abbiamo immensamente bisogno per continuare a vivere su questo nostro pianeta.
"Spiritualità" è la nuova "etichetta" che oggi inauguro con questa immagine dove è riportata una preghiera indiana, mentre in sottofondo ascolto musica new age che mi trasporta lontano in una dimensione quasi ancestrale, dove ricerco un po' di pace attraverso le note musicali dolci e coinvolgenti, dove quei suoni e quegli echi sembrano andati persi e divenuti elementi sconosciuti al nostro Tempo odierno, troppo chiassoso e litigioso, irascibile e violento, aggressivo e intollerante, discriminatorio e caratterizzato dal pregiudizio e dall'ignoranza, dove amare e rispettare il prossimo diventa sempre di più un'utopia, qualcosa da ripudiare dalla quotidianità perchè si va ormai irrimediabilmente contro-natura e contro chi è "diverso" o chi opera per la pace.
Un flauto suona, si sente l'eco ed il gorgoglio di un ruscello, il vento abbraccia la musicalità della natura con cinguettii e fruscii di foglie, probabilmente ci sono altri abitanti di quel mondo ma sono ancora qui a meditare sulla parola "Spiritualità"...
Ma esiste una spiritualità?
Mai come in questo tempo ricerco il suo linguaggio, mi pongo diverse domande ma spesso non so dare risposte nè trovo la strada per razionalizzare qualcosa che non ha niente a che vedere con la razionalità!
Perchè si muore ingiustamente e in modo così atroce? Ha senso l'odio e la cattiveria che regna tra gli uomini? Cosa spinge ad uccidere i propri simili? Vite e sogni spezzati per sempre, perchè?
Mi chiedo se la spiritualità può consolare e alleviare il dolore di quei familiari...Io come avrei reagito al posto loro? Non oso pensarci...
La preghiera indiana dice parole efficaci, trovare la forza per accettare le cose che non posso cambiare...ne farò il mio canto di speranza pensando a quei ragazzi che non ci sono più e ai loro cari!

16 commenti:

Gianna ha detto...

Sono vicina alle famiglie straziate dal dolore.

Miriam ha detto...

@Stella
Grazie per il tuo pensiero, un abbraccio affettuoso a te!

Unknown ha detto...

mi unisco a Te in questo pianto straziante e liberatorio...

Miriam ha detto...

@avalon1973
Ti ringrazio, se solo si riuscisse con la forza del pensiero a sconfiggere tutte queste brutture e odio!
Rileggendo quello che ho scritto penso di non essere riuscita ad esprimere quello che veramente sento, mi spiace ma non farò mai l'abitudine a simili tragedie!

DARK - LUNA ha detto...

Carissimissima Miriam...
Le tue domande e la tua sofferenza, attanagliano anche me da tutta la vita....al punto di essermi quasi arresa, anche solo l'accostare l'orecchio altrove per sapere cosa sta accadendo, è un gesto che non riesco a fare più...proprio per il dolore invano che provo....

Condivido pienamente tutto, ma proprio tutto di questo post....e sento che avrei potuto scriverlo io...
Troppe tragedie, strazio, sgomento, violenza, dolore....morti....per battaglie che reputo perse in partenza....

Sono vicina ad ogni preghiera esistente al mondo e sono vicina alle tue riflessioni.
bacioni.

Miriam ha detto...

@Dark...
Anch'io sempre di più ho delle reazioni di rifiuto, non riesco ad ascoltare tutte le polemiche e le strumentalizzazioni che ogni volta, puntualmente, si mettono in piedi quando si verificano queste tragedie umane.
Non riesco a trovare nessuna giustificazione all'odio umano che porta ad uccidere i suoi simili, non può esistere nessuna razionalizzazione e giustificazione, la violenza non porta mai in nessuna direzione, mai!
Ti saluto, a presto!

Giuliana ha detto...

Cara Miriam,
grazie del commento al mio blog.
Conosco questa preghiera indiana, è intensa e molto saggia, non fosse altro che, parlando di me, ho difficoltà a volte a mettere in pratica le sue parole.
Mi isolo: niente tg, niente radiogiornali, solo musica e letture. Le brutte notizie arrivano sempre, troppo spesso, quotidianamente ed è difficile vivere in questo clima. Ho un figlio piccolo, mi rifiuto per il momento di intossicarlo con queste brutture. Sono egoista? Non penso alla disperazione di quei genitori che hanno perso un figlio ucciso da una bomba? Credo di no. Cerco, invece, di non assuefarmi:
il rischio che questi orrori (e tanti altri) diventino "normali", consueti, ordinari è enorme. Io vivacchio, vivo alla giornata, pregando sempre che ai miei cari venga risparmiato ogni evento doloroso.
Un bacio
Giuliana

Miriam ha detto...

@La stanza di Miss Lizzie
Benvenuta cara Giuliana nel mio blog è un piacere ricevere nuove visite, ma soprattutto condividere anche con te i tuoi stati d'animo e cercare un confronto che accomuna e ci avvicina, seppure in modo anomalo per così dire perchè all'interno di un contesto puramente virtuale ma che non prescinde dalla nostra percezione e manifestazione umana, psicologica e(consentimi)spirituale!
Quello che mi dici è dettato dal cuore e non certo dall'egoismo, una mamma tende giustamente a difendere e proteggere i suoi cuccioli e tu di sicuro saprai di volta in volta, proporre al tuo piccolino cosa è giusto fargli conoscere e come! Tutto questo sicuramente, magari a livello inconscio, non t'impedisce di esternare all'interno della tua personale preghiera un angolino anche per chi ti è "sconosciuto" ma tanto vicino comunque, perchè è un essere umano come te e come me.
Penso invece che anche se ti sembra di escludere ai tuoi occhi certi scenari troppo spesso sfruttati dai mass media o di censurare i pensieri dolorosi per le atrocità che il mondo ci presenta e che appesantiscono il cuore, tutto ciò vive e si lieta delle preghiere che rivolgi ai tuoi cari con tanto amore e fede nello stesso identico modo. Non so perchè ma ne sono convinta...
Cosa ne dici, mi sbaglio?
Per ora ricambio il tuo bacio, spero che vorrai continuare a seguirmi, mi farebbe molto piacere, fammi sapere...ti aspetto e dai un bacino affettuoso anche al tuo piccolino!!!
A presto e buona domenica!

Vittoria A. ha detto...

Ciao Miriam, hai scritto un bellissimo post, molto commuovente ed intenso. Anche io sono vicina alle famiglie e agli affetti delle vittime degli attentati. La preghiera indiana che hai messo e' molto saggia. Ci sono cose che si possono cambiare e altre che bisogna accettare. Compelimenti e un abbraccio!

Miriam ha detto...

@Vittoria
Hai ragione cara Vittoria, la vita insegna che ci sono cose che si possono cambiare e altre che bisogna accettare...
Non mi deludi mai, la tua sensibilità e la tua amicizia sono molto preziose, è bello poter condividere gli stessi pensieri anche se sono tristi!
Ti abbraccio fortissimo anch'io, dolce notte Vittoria!

ink ha detto...

Io non accetto parlare di pace quando è guerra e non accetto più il silenzio perchè con il silenzio si muore e muore ogni speranza,
non accetto l'assuefazione alla morte ( altrui ) al dolore, la spettacolarizzazione di un lutto
la "non educazione alla pace"
Forse non è più ora di silenzio ma incomincia l'ora in cui si deve gridare
chissà !

abbraccio Miriam

Miriam ha detto...

@ink
Anch'io NON ACCETTO DI PARLARE DI PACE quando è guerra, il silenzio è per me una simbolizzazione per rispettare chi è stato ucciso e invece continua ad essere martoriato da schiammazzi di circostanza e viene strumentalizzato e chiamato "eroe", il silenzio(secondo il mio punto di vista, magari sbaglio) che porta verso la morte e fa morire ogni speranza è l'indifferenza e l'apatia, l'assueffazione, la passività e peggio ancora la neutralità come atteggiamento del "non schierarsi"!
C'è un'assueffazione alla morte ma anche alla sofferenza altrui e io la rifiuto categoricamente come te, non guardo per scelta i vari tg e programmi stile Bruno Vespa dove lo sciaccallaggio è di casa e la fa da padrona!
Purtroppo quando si parla di PACE sono in tanti a storcere il naso e molti si fanno venire i conati, si viene accusati di buonismo e l'educazione è diventato un argomento tabù e fuori luogo per molti!!! Io stessa talvolta mi sento un marziano quando tento di parlare in un certo modo, ma pazienza!
Personalmente ho constatato sulla mia pelle e nel mio piccolo, che gridare non equivale a farsi SENTIRE maggiormente! Ma ripeto, magari sbaglio!
Sarà che sono stanca di gridare, vorrei tentare qualche altra strada, ma qui esco "fuori tema".
Ti ringrazio per il tuo intervento e ben vengano altri interventi come il tuo perchè aiutano a mettersi in discussione e fanno riflettere sul senso di quello che scriviamo e portiamo avanti attraverso il nostro "piccolissimo" pensiero! Senza dare nulla per SCONTATO!
Ti abbraccio tanto tanto, ma non immagini quanto!

ink ha detto...

certamente Miriam ci sono momenti in cui è necessario il silenzio ed è un silenzio che urla una profonda rabbia per tante vite spente con in clik, non solo dei nostri ragazzi ma di piccoli innocenti che inevitabilmente vivono, senza possibilità di fuga, questa e mille altre guerre, di vecchi stanchi e donne o uomini senza futuro.
Certamente si è necessario quel ''tuo silenzio'' di rispetto e di abbraccio al dolore altrui.
Quello che non riesco più accettare è quel quotidiano silenzio delle persone - normali - che danno per scontato il non essere ascoltati forse per rassegnazione o come dici tu per non sentirsi marziani :-); l'ho fatto tante volte anch'io!
Oggi forse non si può più lasciar perdere se questo paese, con i suoi vivi ed i suoi troppi morti, lo si vuole in qualche modo proteggere.

abbracciolo :-)

Miriam ha detto...

@ink
Certamente NO, la rassegnazione mai!!!
Il mio "silenzio" voleva essere un gesto di ribellione per il troppo chiasso che si crea intorno a tragedie umane come quella accaduta solo qualche giorno fa! Un gesto di rispetto e come dici anche tu, di "abbraccio al dolore altrui". Sicuramente discutibile o retorico per molti, ma per me l'unico davanti a tanto strazio.
Ma entrambe abbiamo a cuore il senso per la giustizia e per la lealtà e proprio per questo non è difficile capirsi e condividere queste emozioni anche se sono devastanti perchè lasciano dentro una profonda rabbia!
Ricambio con mille :) il tuo "abbracciolo", ciao a presto!

Cinzia ha detto...

Grandissima questa preghiera indiana...
Baci
Cinzia

Miriam ha detto...

@Cinzia
Immaginavo che avresti apprezzato questa preghiera, ti ringrazio per aver condiviso questo momento!
Un bacione!

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