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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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venerdì 19 novembre 2010

Generosi frutti

E ancora mi ritrovo a pensare al Tempo come entità che scorre e muta, che passa sopra ogni cosa e trascina con sè tutto quello che incontra, si modifica ed evolve, non è mai statica, è misteriosa e intrigante, affascina e stupisce di volta in volta, non è un tempo che parla di  condizioni  e mutazioni climatiche, ma di tasselli multi-variegati, sono elementi spazio-temporali che si vestono di attimi, minuti, ore fino a formare giorni e poi mesi e anni, che come in un gioco di prestigio sorprende chiunque anche quando diventa fluido, liquido e lava tutto il male che viene generato dalla crudeltà umana, altre volte rallenta tutto, mette bastoni tra le ruote e manda all'aria progetti e sogni,  sa diventare poi immenso e profondo come il mare che racchiude preziosi tesori,  antichi segreti ma anche emozioni e ricordi, esperienze, risate e pianti, altre volte lo si percepisce piuttosto come un blocco ingombrante pesante e solido, duro come il granito, difficile da portare a spasso nella nostra vita ma forse è il Tempo stesso che ci consente questo lusso... altre volte diventa impalpabile e rarefatto come l'aria che respiriamo perchè ci sfugge di mano, non è possibile trattenerlo perchè scivola via tra le dita come una manciata di sabbia marina che lascia di sè solo la traccia della salsedine.
Nonostante tutto mi piace pensare che il Tempo può essere e può diventare un'entità senza fine, eterna, indissolubile, che ha saputo donare i suoi generosi frutti a volte acerbi e altre volte dolcissimi e succulenti e che  possono ri-vivere nella nostra memoria e nella nostra fantasia, abbattendo ogni limite e ogni muro, ogni resistenza, ogni limite, rompere ogni corazza e ogni ostacolo e assumere varianti insperate e imprevedibili, luminose.

venerdì 12 novembre 2010

Sognare ad occhi aperti

Appartengo alla schiera di persone che pensano che sognare ad occhi aperti non è una fuga dalla realtà ma un modo per affrontarla meglio. Chi di noi non ricorda quante ore passate a sognare di essere altrove invece che davanti ai libri di scuola, divorati poi dal senso di colpa per l'interrogazione dell'indomani o per quel dannato compito in classe...e sentire poi, inevitabilmente un nostro genitore che con voce squillante ci riportava bruscamente, ahimè, alla realtà, con la frase che suonava quasi sempre la stessa litania..."Cosa fai con la testa fra le nuvole? Non perdere tempo!"  
Questo succedeva durante l'adolescenza, ma tutt'ora capita di estraniarsi con la mente in un luogo diverso da quello reale in cui ci troviamo. Fantasticare e volare con la fantasia diventa così un'isola felice e neutrale dove trovare respiro e nuove risorse per allentare le tensioni e lo stress.
E per chi pensa che sia una perdita di tempo, ho avuto conferme del contrario attraverso una piccola ricerca su internet che afferma che dal mondo della ricerca arriva una secca smentita.
"Diversi studi hanno dimostrato che vagare con la mente, sebbene distolga l'attenzione dagli obiettivi più immediati, è, in realtà, un meccanismo di difesa del cervello che aiuta a mantenere alta l’attenzione nei confronti di problematiche più complesse, oltre a stimolare la creatività, qualità anch’essa spesso indispensabile per approcciare alle difficoltà della vita. Kalina Christoff, ricercatrice presso la University of British Columbia in Canada, ha rilevato, mediante osservazione con risonanza magnetica, che mentre si sogna ad occhi aperti si attivano specifiche aree del cervello che rivestono un ruolo importante per la risoluzione dei problemi, mentre in passato si riteneva che queste zone fossero attive soltanto nei momenti più cruciali. I risultati della ricerca sembrerebbero, quindi, suggerire che sognare da svegli possa essere utile per preparare il cervello a sostenere situazioni difficili".
Non mi resta che augurvi Buon sogno!

venerdì 5 novembre 2010

Il sogno

Inauguro una nuova etichetta alla voce Sogno perchè è sempre grande dentro me il desiderio di...sogno e di alimentarne nuovi e tutti diversi tra loro. Qui posso sognare, senza disturbare, trovo rifugio nel mio nascondiglio che mi accoglie e mi fa passeggiare senza fretta tra le pagine spesso confuse e ingarbugliate del mio blog, tra i pensieri, i desideri e le mie presunte utopie, qui  persiste un sogno ricorrente, che è quello che scorre davanti ai miei occhi quando sono sveglia, dove il Tempo rallenta e si ferma per regalarmi  attenzioni e spazi , una volta tanto, solo per me stessa, solo qui, nel mio sogno ricorrente a occhi aperti, il ritmo asseconda ogni situazione, dolcemente si adegua e si modifica senza traumi, prendo fiato e mi guardo intorno.
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"Chi sogna di giorno conosce molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte". 
(Edgar Allan Poe)
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lunedì 1 novembre 2010

Provocatoriamente terapeutico...

 
Il tutto nasce da una conversazione tra me e Sonia Ognibene , la padrona di casa di una bella e accogliente locanda, nonchè cara e affettuosa amica blogger...http://lalocandainmezzoallabrughiera.blogspot.com/.....(vedi il suo commento nel post precedente....)
La mia risposta iniziava più o meno così: 
Buongiorno e Buona domenica anche a te, è bello fare colazione e trovare il tuo commento, lo sto gustando lentamente insieme agli abbracci, eh si, anche tra i biscotti adoro quelli che si chiamano e ricordano gli abbracci veri, di tanto in tanto li inzuppo nel mio inseparabile caffelatte mattutino, più caffè che latte, bello fumante e ricco di aroma e che mi aiuta a svegliarmi dal torpore!
Mi dai lo spunto per aprire un argomento a me MOLTO caro e ti ringrazio per l'opportunità! Usi una parola che per me ha un'importanza grandissima, con cui mi misuro e relaziono quotidianamente: "terapeutico". Sai bene che il mio lavoro è quello di Terapista della Riabilitazione e per certi versi sono, paradossalmente allergica a questo termine in senso universale dal momento che è un termine fin troppo usato e abusato da molte persone, spesso anche in modo assolutamente improprio. Oggigiorno è terapeutico anche la cosa più ovvia e scontata, ogni approccio sta diventando  terapeutico... e c'è chi corre da questo o da quel personaggio per avere risultati sorprendenti dal sapore magico e misterioso, dove si rischia di trovare un mix di cialtronerie e stregonerie, dove erbe e decotti non meglio precisati diventano o hanno la pretesa di  divenire più efficaci della Medicina Tradizionale e di qualsiasi protocollo  medico(anche se, ahimè, non mancano di adeguate personalizzazioni e specializzazioni in base al quadro del paziente!). 
Dico questo perchè in giro, e non solo nel mondo del web, c'è una gran confusione e un gran caos, spesso voluto a tutti i costi, in modo anche truffaldino. Sempre più spesso c'è chi promette "guarigioni" e soluzioni terapeutiche fondate sul NULLA, e qui io perdo le staffe e non mi controllo più, perchè si rischia di trascinare e far cadere alcune persone deboli psicologicamente e sofferenti, in trappole molto molto pericolose! Nel mio lavoro ho incontrato mamme che pur di vedere la guarigione del proprio bambino hanno fatto viaggi della speranza assurdi e sostenuto spese incredibili...col risultato di entrare in un tunnel cieco e senza via d'uscita! Ho ancora nel cuore la loro speranza cieca e la loro disperazione per il tempo che inesorabilmente dava di volta in volta, senza pietà, le risposte al loro fallimento per l'assurda strada intrapresa.
Può darsi che un blog sia salutare, forse terapeutico a patto però che si tenga sempre aperta la porta che ci tiene collegati alla realtà, diversamente coltivare un blog può diventare solo una dipendenza peggiore di qualsiasi "terapia" vera o presunta, un sentirsi "migliori" per mascherare sè stessi , un modo come un altro per indossare una patetica e ridicola maschera, un luogo dove tutto è bello e rarefatto e dove si può portare avanti un ruolo che si discosta totalmente da quello reale. e che porta fuori strada. Naturalmente sto estremizzando il termine, sto andando giù forte e dura, ma sono sicura che sai leggere tra le righe il senso di quello che sto scrivendo!!!
Per me il blog ha rappresentato in alcuni periodi un ponte per ricondurmi a me stessa, soprattutto all'inizio quando ho deciso che potevo aprire questo spazio virtuale per ritrovare la mia parte sofferente e cullarla come si fa con un bambino che ha bisogno di essere consolato per colmare un vuoto in un periodo particolare della sua crescita, anche se francamente pensavo di impostare il blog sotto un profilo più fiabesco rivolto soprattutto ai bambini e a chi si sente tale a dispetto dei dati anagrafici...
 In questo può essere stato "terapeutico" aprire un blog o più precisamente liberatorio, perchè non sempre il dolore e la sofferenza si possono esprimere nella realtà tra i nostri cari e non sempre le amicizie sono disponibili ad ascoltarti per ovvi motivi prioritari... Purtroppo sempre di più c'è quasi una censura da parte della società nel manifestare questi sentimenti che disturbano e infastidiscono e forse qui ho avuto modo di depurare e riciclare quei momenti e vestirli con colori e sfumature diverse, forse, ma non so...in parte si e in parte no.
Ma cosa sto facendo cara Sonia? Questo mio enorme scritto non è più la risposta al tuo commento ma uno anzi due post da pubblicare in due o forse tre puntate!!!
Ora mi fermo un istante e rifletto se pubblicare tutto questo mare di roba in un post o se....clicco "cancella"....
Ma per chi legge questo malloppo cosa ne pensa a riguardo? Cosa vuol dire "terapeutico", quale terapia esiste in senso lato del termine ed è sempre valido parlare di terapia a prescindere dalla causa o dal sintomo? Scusate....deformazione professionale.....Perdonate!