Il tutto nasce da una
conversazione tra me e Sonia Ognibene , la padrona di casa di una bella e accogliente locanda, nonchè cara e affettuosa amica blogger...
http://lalocandainmezzoallabrughiera.blogspot.com/.....(vedi il suo commento nel post precedente....)
La mia risposta iniziava più o meno così:
Buongiorno e Buona domenica anche a te, è bello fare colazione e trovare il tuo commento, lo sto gustando lentamente insieme agli abbracci, eh si, anche tra i biscotti adoro quelli che si chiamano e ricordano gli abbracci veri, di tanto in tanto li inzuppo nel mio inseparabile caffelatte mattutino, più caffè che latte, bello fumante e ricco di aroma e che mi aiuta a svegliarmi dal torpore!
Mi dai lo spunto per aprire un argomento a me MOLTO caro e ti ringrazio per l'opportunità! Usi una parola che per me ha un'importanza grandissima, con cui mi misuro e relaziono quotidianamente: "terapeutico". Sai bene che il mio lavoro è quello di Terapista della Riabilitazione e per certi versi sono, paradossalmente allergica a questo termine in senso universale dal momento che è un termine fin troppo usato e abusato da molte persone, spesso anche in modo assolutamente improprio. Oggigiorno è terapeutico anche la cosa più ovvia e scontata, ogni approccio sta diventando terapeutico... e c'è chi corre da questo o da quel personaggio per avere risultati sorprendenti dal sapore magico e misterioso, dove si rischia di trovare un mix di cialtronerie e stregonerie, dove erbe e decotti non meglio precisati diventano o hanno la pretesa di divenire più efficaci della Medicina Tradizionale e di qualsiasi protocollo medico(anche se, ahimè, non mancano di adeguate personalizzazioni e specializzazioni in base al quadro del paziente!).
Dico questo perchè in giro, e non solo nel mondo del web, c'è una gran confusione e un gran caos, spesso voluto a tutti i costi, in modo anche truffaldino. Sempre più spesso c'è chi promette "guarigioni" e soluzioni terapeutiche fondate sul NULLA, e qui io perdo le staffe e non mi controllo più, perchè si rischia di trascinare e far cadere alcune persone deboli psicologicamente e sofferenti, in trappole molto molto pericolose! Nel mio lavoro ho incontrato mamme che pur di vedere la guarigione del proprio bambino hanno fatto viaggi della speranza assurdi e sostenuto spese incredibili...col risultato di entrare in un tunnel cieco e senza via d'uscita! Ho ancora nel cuore la loro speranza cieca e la loro disperazione per il tempo che inesorabilmente dava di volta in volta, senza pietà, le risposte al loro fallimento per l'assurda strada intrapresa.
Può darsi che un blog sia salutare, forse terapeutico a patto però che si tenga sempre aperta la porta che ci tiene collegati alla realtà, diversamente coltivare un blog può diventare solo una dipendenza peggiore di qualsiasi "terapia" vera o presunta, un sentirsi "migliori" per mascherare sè stessi , un modo come un altro per indossare una patetica e ridicola maschera, un luogo dove tutto è bello e rarefatto e dove si può portare avanti un ruolo che si discosta totalmente da quello reale. e che porta fuori strada. Naturalmente sto estremizzando il termine, sto andando giù forte e dura, ma sono sicura che sai leggere tra le righe il senso di quello che sto scrivendo!!!
Per me il blog ha rappresentato in alcuni periodi un ponte per ricondurmi a me stessa, soprattutto all'inizio quando ho deciso che potevo aprire questo spazio virtuale per ritrovare la mia parte sofferente e cullarla come si fa con un bambino che ha bisogno di essere consolato per colmare un vuoto in un periodo particolare della sua crescita, anche se francamente pensavo di impostare il blog sotto un profilo più fiabesco rivolto soprattutto ai bambini e a chi si sente tale a dispetto dei dati anagrafici...
In questo può essere stato "terapeutico" aprire un blog o più precisamente liberatorio, perchè non sempre il dolore e la sofferenza si possono esprimere nella realtà tra i nostri cari e non sempre le amicizie sono disponibili ad ascoltarti per ovvi motivi prioritari... Purtroppo sempre di più c'è quasi una censura da parte della società nel manifestare questi sentimenti che disturbano e infastidiscono e forse qui ho avuto modo di depurare e riciclare quei momenti e vestirli con colori e sfumature diverse, forse, ma non so...in parte si e in parte no.
Ma cosa sto facendo cara Sonia? Questo mio enorme scritto non è più la risposta al tuo commento ma uno anzi due post da pubblicare in due o forse tre puntate!!!
Ora mi fermo un istante e rifletto se pubblicare tutto questo mare di roba in un post o se....clicco "cancella"....
Ma per chi legge questo malloppo cosa ne pensa a riguardo? Cosa vuol dire "terapeutico", quale terapia esiste in senso lato del termine ed è sempre valido parlare di terapia a prescindere dalla causa o dal sintomo? Scusate....deformazione professionale.....Perdonate!