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Mi avvicino ad un mondo "privilegiato", quello della tastiera che imprime e lascia una seppure futile traccia di me attraverso un pc con pensieri-concetti-sensazioni-emozioni. Nel mio caso c'è da chiedersi se è il tempo che ci cambia o....ma a quanto pare il tempo è "fermo" o almeno è sempre lo stesso, siamo noi che passiamo davanti a questa meravigliosa e sconcertante realtà, siamo noi che camminiamo attraverso il tempo, percorrendo un viaggio avventuroso e ancora siamo noi che decidiamo se cogliere i frutti che ci offre con generosità e ricambiare con gratitudine!
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lunedì 1 novembre 2010

Provocatoriamente terapeutico...

 
Il tutto nasce da una conversazione tra me e Sonia Ognibene , la padrona di casa di una bella e accogliente locanda, nonchè cara e affettuosa amica blogger...http://lalocandainmezzoallabrughiera.blogspot.com/.....(vedi il suo commento nel post precedente....)
La mia risposta iniziava più o meno così: 
Buongiorno e Buona domenica anche a te, è bello fare colazione e trovare il tuo commento, lo sto gustando lentamente insieme agli abbracci, eh si, anche tra i biscotti adoro quelli che si chiamano e ricordano gli abbracci veri, di tanto in tanto li inzuppo nel mio inseparabile caffelatte mattutino, più caffè che latte, bello fumante e ricco di aroma e che mi aiuta a svegliarmi dal torpore!
Mi dai lo spunto per aprire un argomento a me MOLTO caro e ti ringrazio per l'opportunità! Usi una parola che per me ha un'importanza grandissima, con cui mi misuro e relaziono quotidianamente: "terapeutico". Sai bene che il mio lavoro è quello di Terapista della Riabilitazione e per certi versi sono, paradossalmente allergica a questo termine in senso universale dal momento che è un termine fin troppo usato e abusato da molte persone, spesso anche in modo assolutamente improprio. Oggigiorno è terapeutico anche la cosa più ovvia e scontata, ogni approccio sta diventando  terapeutico... e c'è chi corre da questo o da quel personaggio per avere risultati sorprendenti dal sapore magico e misterioso, dove si rischia di trovare un mix di cialtronerie e stregonerie, dove erbe e decotti non meglio precisati diventano o hanno la pretesa di  divenire più efficaci della Medicina Tradizionale e di qualsiasi protocollo  medico(anche se, ahimè, non mancano di adeguate personalizzazioni e specializzazioni in base al quadro del paziente!). 
Dico questo perchè in giro, e non solo nel mondo del web, c'è una gran confusione e un gran caos, spesso voluto a tutti i costi, in modo anche truffaldino. Sempre più spesso c'è chi promette "guarigioni" e soluzioni terapeutiche fondate sul NULLA, e qui io perdo le staffe e non mi controllo più, perchè si rischia di trascinare e far cadere alcune persone deboli psicologicamente e sofferenti, in trappole molto molto pericolose! Nel mio lavoro ho incontrato mamme che pur di vedere la guarigione del proprio bambino hanno fatto viaggi della speranza assurdi e sostenuto spese incredibili...col risultato di entrare in un tunnel cieco e senza via d'uscita! Ho ancora nel cuore la loro speranza cieca e la loro disperazione per il tempo che inesorabilmente dava di volta in volta, senza pietà, le risposte al loro fallimento per l'assurda strada intrapresa.
Può darsi che un blog sia salutare, forse terapeutico a patto però che si tenga sempre aperta la porta che ci tiene collegati alla realtà, diversamente coltivare un blog può diventare solo una dipendenza peggiore di qualsiasi "terapia" vera o presunta, un sentirsi "migliori" per mascherare sè stessi , un modo come un altro per indossare una patetica e ridicola maschera, un luogo dove tutto è bello e rarefatto e dove si può portare avanti un ruolo che si discosta totalmente da quello reale. e che porta fuori strada. Naturalmente sto estremizzando il termine, sto andando giù forte e dura, ma sono sicura che sai leggere tra le righe il senso di quello che sto scrivendo!!!
Per me il blog ha rappresentato in alcuni periodi un ponte per ricondurmi a me stessa, soprattutto all'inizio quando ho deciso che potevo aprire questo spazio virtuale per ritrovare la mia parte sofferente e cullarla come si fa con un bambino che ha bisogno di essere consolato per colmare un vuoto in un periodo particolare della sua crescita, anche se francamente pensavo di impostare il blog sotto un profilo più fiabesco rivolto soprattutto ai bambini e a chi si sente tale a dispetto dei dati anagrafici...
 In questo può essere stato "terapeutico" aprire un blog o più precisamente liberatorio, perchè non sempre il dolore e la sofferenza si possono esprimere nella realtà tra i nostri cari e non sempre le amicizie sono disponibili ad ascoltarti per ovvi motivi prioritari... Purtroppo sempre di più c'è quasi una censura da parte della società nel manifestare questi sentimenti che disturbano e infastidiscono e forse qui ho avuto modo di depurare e riciclare quei momenti e vestirli con colori e sfumature diverse, forse, ma non so...in parte si e in parte no.
Ma cosa sto facendo cara Sonia? Questo mio enorme scritto non è più la risposta al tuo commento ma uno anzi due post da pubblicare in due o forse tre puntate!!!
Ora mi fermo un istante e rifletto se pubblicare tutto questo mare di roba in un post o se....clicco "cancella"....
Ma per chi legge questo malloppo cosa ne pensa a riguardo? Cosa vuol dire "terapeutico", quale terapia esiste in senso lato del termine ed è sempre valido parlare di terapia a prescindere dalla causa o dal sintomo? Scusate....deformazione professionale.....Perdonate!

20 commenti:

Sonia Ognibene ha detto...

Che onore, Miriam, addirittura un post ispirato da una mia risposta!
In effetti, tu metti in luce un punto importante: se si confonde la realtà col virtuale, escludendola e indossando una maschera per essere migliori, potremmo rischiare di crearci "una dipendenza peggiore di qualsiasi terapia vera o presunta"!
Bisogna VIVERE LA REALTA' per riportarla nel blog, bisogna intensamente riflettere e osservare per essere persone migliori e sublimare le angosce.
E' chiaro che poi "terapeutico" non può avere una valenza di vera terapia. Il termine esatto sarebbe "salutare".
Ecco: scrivere un blog è MOLTO SALUTARE!
Ti abbraccio forte. :-)

Ninfa ha detto...

Sono contenta che non hai premuto il tasto per cancellare questo post. Ciò che scrivi, Miriam, mi tocca sempre molto da vicino. Quante volte buttò giù sulla carta pensieri, riflessioni che penso di pubblicare sul blog, cosa che in genere non faccio scegliendo di dare spazio a cose forse più "leggere", più creative, meno intime. Sull'uso terapeutico del blog sono piuttosto scettica, sai. Se uno ha un problema davvero serio, credo che questa "terapia" non gli possa giovare, non è il confronto con il mondo reale questo, non ci si guarda negli occhi, non si litiga realmente, non si può risolvere con questo mezzo ciò che non va dentro di sè. Questo non toglie nulla al fatto che un blog sia una fantastica avventura che può anche aiutare in brevi periodi di crisi. A presto!

Vittoria A. ha detto...

Ciao Miriam, ho letto con molto interesse il tuo post. Come sempre i tuoi argomenti sono una fonte inesauribile di riflessione. Sono d'accordo con quello che dici sull'idea di "terapeutico". Per me il blog e' un modo per sentirmi vicina a persone a cui sento di somigliare anche se non ci si vede sul piano quotidiano. E' come un gruppo, un luogo affettivo e caldo con cui c'e' scambio. Mi fa anche sentire meno sola dato che non vivo in Italia e a volte mi ha consolato. E' vero che ci riconduce a noi stessi. Ma anche vero cio' che dici tu riguardo alla dipendenza e al contatto con la realta'. Il blog deve rimanere un luogo, un diario, un contatto che fa parte della nostra realta' e di una vita piena e attiva. Se ci taglia fuori e interrompe i contatti trascinandoci in un'idea diversa di noi stessi non e' piu' un sostegno ma diventa una dipendenza. Grazie Miriam per quest spunti che ci dai sempre.

Miriam ha detto...

@Sonia Ognibene
Sai che questo post nato "per caso" mi piace parecchio? Soprattutto perchè vedo già che si presta a una elaborazione più ampia del termine "terapeutico", a prescindere dal trampolino di lancio rappresentato dal "blog" come piattaforma. Dopo tutto qualsiasi conversazione, discussione parte da una provocazione, diversamente ognuno se ne starebbe tranquillo con i propri punti di vista passivamente.
Sono assolutamente d'accordo con te quando dici che bisogna "VIVERE LA REALTA'" e tutto quello che si riporta nel blog altro non è che un'elaborazione e una riflessione di aspetti reali o interiori legati al nostro vivere. Le paure, le angosce ma anche le gioie e la felicità meritano di essere condivise e sublimate con chi si avvicina al nostro pensare/sentire.
Bè, che dire? coltivare un Blog è alquanto SALUTARE, ecco mi trovo molto in sintonia con questa definizione!
Super abbraccio anche a te, ciao cara!

Miriam ha detto...

@Ninfa
I vostri primi commenti mi rassicurano sulla scelta di aver cliccato "pubblica" invece di "cancella", grazie mille anche a te catra Ninfa per il tuo commento e per essere qui a condividere con noi questi pensieri.
Il tuo blog è molto interessante e si respira allegria ed entusiasmo,caratteristiche (per fortuna!) che riscontro con molto piacere nella maggior parte dei vostri BLOG CREATIVI e questo è uno dei motivi principali che mi spinge a "mescolarmi" e mimetizzarmi tra voi!!!
Ognuno deve muoversi all'interno del proprio blog secondo le proprie inclinazioni e desideri, ben venga la LEGGEREZZA, che meraviglia...
I problemi veri hanno bisogno di ben altro che un blog, anche se può essere piacevole staccare un po' la spina dai problemi quotidiani e far volare la fantasia o concedersi una pausa in questo ambiente apparentemente effimero!
Non mi resta che augurae anche a te buon proseguimento di avventura, a presto, baci!

Miriam ha detto...

@Vittoria A.
Eccomi a te, nel frattempo ho messo in forno una torta di mele, speriamo bene!
Anche per me, strada facendo, mi sono sentita più vicina a determinate persone con cui amo scambiare opinioni e punti di vista, ma quello che sorprende è che con alcuni di voi(e tu fai pienamente parte di queste persone!), si è creato un clima affettuoso e squisitamente amichevole, confidenziale e complice! molto bello quello che aggiungi, "il blog deve rimanere un luogo, un diario....", eppure io non ho mai scritto un diario in vita mia! Il giorno che dovesse affacciarsi l'ipotesi che il blog sta diventando una dipendenza, per me quello sarà il momento di chiudere baracca!!!
Ma tu continua a farmi ridere con il tuo sport preferito...se ci penso riprendo a ridere come una matta scatenata!
Alla prossima cara Vittoria, buona serata!

elena fiore ha detto...

Cara Miriam, ho Gomorra sul comodino da 3 anni e non riesco a finirlo...Mo' mi stampo questi tuoi 2 post, e forse per Pasqua ce la faccio a leggerli tutti :-) !
Per ora un salutone...e se farai il bigino del tuo blog avvisami.
Io sono costantemente indietro con tutti e tutto :-(((
Sorry e abbracciatona!
e°*°

Miriam ha detto...

@elena fiore
Arrivi giusto in tempo come la pubblicità tra un tempo e l'altro di un film lungo e un po' pesnte...meno male che ci sei tu!!! Scherzi a parte hai ragione, ben venga l'umorismo e l'ironia, bisogna sdrammatizzare, diversamente diventa una noia bestiale qualsiasi conversazione e tu ci riesci sempre, hai sempre un'intuizione fantastica!
Mamma mia, Gomorra l'ho sfogliato tempo fa in libreria e poi ho deciso di regarlo a mio fratello...no credo che riuscirei a leggerlo...Ok, i miei ultimi post non sono da meno....perdona se ce la fai...
Anch'io sono indietro con miliardi di cose, non sei l'unica...
Ricambio l'abbracciatona!!!
:)

Cinzia ha detto...

Sempre di corsa ed in fretta...ma ogni tanto passo per un saluto e per un strucon!
Cinzia

Miriam ha detto...

@Cinzia
Posso solo capirti...comunque è sempre bello ricevere anche i tuoi saluti e i tuoi indimenticabili strucon!!!
Bacioni!!!

Anonimo ha detto...

Hai fatto benissimo a postare questo articolo... davvero interessante!
E meno male che esistono i blog... dove posso parlare della mia Scozia ogni volta che ne ho voglia... ma allo stesso tempo, dove gli altri hanno la libertà di affacciarsi solo quando lo desiderano.
Un abbraccio salutoso

Romantik Seelchen ha detto...

liebe Miriam, so weit ich es über die Übersetzungsfunktion verstehen konnte,es ist schwer, aber ich denke, es ist eine Scheinwelt,und man muß sich viel Zeit nehmen zum Sehen und verstehen , was zwischen den Zeilen und wie mich die Kommentare empfangen,es gibt aber schon viele kleine private Schreiben , die hin und her gehen, und da merkst du eine gute Freundschaft, ohne Neid aber mit Gefühl und Zuneigung,ja es gibt auch noch das Gute auf dieser Welt und das brauchen wir, sonst gehen wir an der Ungerechtigkeit, an der Unehrlichkeit der Menschheit kaputt, liebe Grüße von Jasmin

Miriam ha detto...

@Mariabei
Ciao Carissima, benritrovata! Eh si, a volte i blog ci danno una mano...e quasi quasi faccio un saltino nella tua Scozia, che delizia!!!
P.s. simpaticissimo il tuo "abbraccio salutoso", ricambio con affetto, a presto!
CIAO!

Miriam ha detto...

Jasmin @
Du hast Recht, so die wörtliche Übersetzung von einer Sprache zur anderen nicht immer Vereinfachung der Inhalt dessen, was wir schreiben ... aber immer noch besser als nichts ... Geazie du dieses Post, du hast recht, wenn Sie sagen, dass diese virtuelle Welt ist falsch ", erfordert viel Aufmerksamkeit und die Fähigkeit, zwischen den Zeilen lesen ... aber können sie schöne virtuellen Bande der Freundschaft, geboren zu werden hoffen, dass Sie Hilfe in einer realen Welt ehrlicher und weniger ungerecht! Und ich bin froh, dass Leute (wie Sie auch!) Ich "keep Unternehmen" und teile die Gefühle und Gedanken!
Ich schicke Dir eine Umarmung mein Lieber, wir sehen uns bald!

giorgio ha detto...

Bel post! Fa bene riflettere su questo argomento.
Nel mio campo io credo che la psicoterapia non sia mai a senso unico, mi sento un guaritore ferito.
Credo che nei miei post ci siano molto spesso accenni alla questione che hai posto che riflettono il mio pensiero in materia.
Giorgio

Miriam ha detto...

@giorgio
Benvenuto nel mio blog, grazie per le tue parole, in realtà ho tentato di riassumere il mio punto di vista(magari discutibile)riguardo al concetto "Terapia", ma sono tante le cose che avrei voluto aggiungere, per esempio la rabbia di alcuni pazienti che ingenuamente sono state vittime di falsi "guaritori"...ma qui mi fermo, diversamente non la finisco più!
Capisco quello che si prova a sentirsi "guaritore ferito", non sempre la freddezza professionale è un fattore automatico, anche nel mio campo, che si occupa di riabilitazione prevalentemente pediatrica, non è mai a senso unico, io stessa più di una volta vengo "contagiata" dagli effetti della riabilitazione.
Non mancano le lacrime di gioia quando un piccolo raggiunge una tappa evolutiva o un progresso neuromotorio...
Scusa la lungaggine ma avrai capito che non amo i commenti stile sms...ma il tuo commento ha messo il dito in una mia piaga...chissà forse ne parlerò in un altro post "provocatorio".
Alla prossima, se vorrai, ciao!

giorgio ha detto...

Sai, io credo che i "cattivi terapeuti" siano quelli che non si relazionano col paziente anche col cuore.
Il fatto che tu provi gioia quando il tuo lavoro aiuta o provi dolore quando c'è qualche problema, è, a mio avviso, un'ottima cosa.
Per me è pane quotidiano e per questo adoro il mio lavoro, perchè ogni momento è diverso dall'altro e sempre circolano emozioni vere.
Giorgio

Miriam ha detto...

@giorgio
Sto sorridendo...più che altro per le coincidenze che capitano. Semplicemente stavo leggendo i tuoi post come un gambero e cioè a ritroso fino all'ultimo che mi sono persa, sono arrivata fino a Settembre, tempo di una pausa dal mio e dai blog amici.
Rientrando nel tuo commento, mi chiedo se un terapeuta o nel mio caso terapista che lavora molto(ma per fortuna non solo) col cuore, sia veramente un bene per sè stessa. Non sempre, visto che a volte, se non spesso, fa male.
Anch'io adoro il mio lavoro, l'ho cercato e voluto fortemente, andando anche contro corrente, quella scelta è stata per me una grande rivincita, una vittoria, ma questo è un altro discorso! Amo questo stare affianco ai miei pazientini, con amore, tenerezza, professionalità per quanto ci siano limiti e ostacoli esterni a me(sono una dipendente)con cui devo fare i conti, ci sono le loro famiglie con le aspettative e le domande, ci sono gli immancabili nonni...Ogni attimo rimane impresso, persino le parole e le espresioni, ma rischio di monopolizzare il discorso... ciao, grazie per quest'altra preziosa opportunità di discussione!

Anonimo ha detto...

Excellent article. I'm dealing with many of these issues as well..

Miriam ha detto...

@Anonimo
Pubblico il tuo commento solo perchè l'ho trovato "provocatorio", mi ha provocato una reazione...!
Se leggerai la mia risposta sappi che non gradisco chi entra nel blog e si firma "anonimo" e pertanto non pubblico con piacere i loro commenti. Tuttavia sei stato "utile" perchè mi sono chiesta cosa ci sarà di "excellent article" in un mio vecchio post???? ho finito di rilleggerlo poco fa, giusto per capire un pò....e confesso che quelle mie parole mi hanno fatto tenerezza .....
Grazie anonimo terapeutico!

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